Zedda, ultimo giorno da sindaco di Cagliari: “Grazie a me i cagliaritani i meno indebitati in Italia”

Zedda saluta Cagliari per un seggio in consiglio regionale: ” “Lasciamo un bilancio con il più basso tasso di indebitamento pro-capite tra i comuni italiani. E sono certo che se le altre realtà si fossero comportate come noi, saremmo un punto di forza in Europa perché il debito pubblico che cresce ogni mese di sei miliardi di euro, avrebbe avuto un forte ridimensionamento”. Ecco tutte le sue ultime parole da primo cittadino


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Ha cercato di racchiudere in poco meno di un’ora, e non è stato affatto semplice, i suoi otto anni di mandato alla guida del Comune di Cagliari e tra le cose fatte e quelle ancora da fare, Massimo Zedda ha un aspetto che lo rende felice. “Abbiamo consentito ai cagliaritani di andare orgogliosi non solo della loro città dal punto di vista ambientale ma anche delle sfide che hanno portato il capoluogo alla ribalta. Prima sentivo spesso dire: Cagliari è bella, ma….., e a questo veniva aggiunte diverse criticità, mentre ora c’è più consapevolezza delle potenzialità della nostra città”. Ha aperto la conferenza stampa convocata per tracciare il bilancio del suo mandato, con i ringraziamenti per indirizzati a Consiglio e Giunta che lo hanno assistito nella sua attività, prima di descrivere come l’Amministrazione uscente lascia al futuro governo della città e tutto quanto è stato fatto in questi otto anni. Le emozioni della chiusura del mandato non hanno mai fatto perdere di vista al Sindaco Zedda tutti i tasselli di un mosaico che ha abbellito il capoluogo sardo. “Lasciamo un bilancio con il più basso tasso di indebitamento pro-capite tra i comuni italiani. E sono certo che se le altre realtà si fossero comportate come noi, saremmo un punto di forza in Europa perché il debito pubblico che cresce ogni mese di sei miliardi di euro, avrebbe avuto un forte ridimensionamento”.

Inevitabile uno sguardo al recente passato con quanto la sua Giunta è riuscita a costruire in poco meno di un decennio. “Cosa avremmo voluto fare? Altre mille cose ma ne abbiamo anche fatte tante, pur sapendo che tutto non si poteva risolvere. La città cresce e cambia, quindi non si può mai dire di aver fatto tutto perché ci sono sempre novità quotidiane. Però se guardo indietro non posso non notare che, nel 2011, l’unica zona pedonale di Cagliari era Piazza San Domenico ed era invasa dalle auto. Ora credo che le cose siano cambiate: dal Corso Vittorio Emanuele al Poetto, passando per tutte le attività legate alla corsa per Capitale Europea della Cultura, per il Turismo sostenibile, la mobilità. Abbiamo investito risorse importanti che permetteranno al comune di avere 224 assunzioni e solo chi ha i bilanci in regola può permettersi tutte queste assunzioni”. L’elenco è lungo e Massimo Zedda ha provato a farne un breve e veloce riepilogo di tutto quanto la sua Amministrazione lascia ai successori. “Mi auguro che, con l’aiuto di altre istituzioni, possano essere riqualificate zone che, al momento, non lo sono. Ma per farlo serve la collaborazione dei proprietari di queste zone evidenziando il fatto che il tempo non può diventare un elemento che si trasforma in degrado”.
Gli investimenti sono stati a trecentosessanta gradi, tra quelli per lo sviluppo della città, per la sicurezza di luoghi e persone, per l’edilizia scolastica. “Oltre trecento milioni sono stati impegnati per progetti che sono in fase di realizzazione, abbiamo investito trenta milioni per risolvere i problemi di dissesto idrogeologico e Pirri, la metro leggera, il Piano Urbano della Mobilità, la creazione di cinquemila nuovi punti di illuminazione pubblica che ci consentono di coprire con i LED il 74% della rete”. Non ha fatto in tempo a vedere realizzato il Centro Intermodale di Piazza Matteotti ma in tutta la città sono state gettate le basi perché Cagliari sia considerata come un punto di riferimento importante sotto tanti aspetti. Da quello culturale a quello sportivo, non tralasciando sicuramente il punto di vista turistico. “Errori? Ne avrò fatto tantissimi e altri li avrò commessi senza nemmeno essermene accorto, ma non ho rimpianti. Abbiamo cercato di fare ed eventualmente di correggerli gli errori, a volte in modo cocciuto andando a scontrarci anche con altre istituzioni. Ma il tutto è sempre stato fatto per il bene della città. C’è stata una squadra che mi ha affiancato e per tanti di loro il rapporto non era solo politico ma di amicizia, nato parecchi anni fa. Ho avuto la possibilità di essere Sindaco della mia città, la cosa più bella per chi fa politica”. (fonte: Comune di Cagliari)

 


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