“Zedda esercita il potere senza ascoltare: ecco perchè lo sfidiamo”

Dure critiche al sindaco dai suoi stessi alleati della maggioranza. Cagliari Città Capitale in una nota spiega perchè Zedda ha governato pensando al potere e senza ascoltare le parti in causa, e perchè la sinistra scende in campo anche con un altro candidato sindaco


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di Cagliari Città Capitale

Invitiamo tutti a leggere (o rileggere) l’intervista al Sindaco Zedda pubblicata su L’Unione Sarda nei giorni scorsi a cura di Andrea Artizzu, ripresa dalla rassegna stampa della News del Comune. Forse è meglio leggerla proprio da queste ultime, così non si è influenzati dalla gradevole immagine del Sindaco, che è davvero l’arma più potente di cui dispone. La sostanza della sua politica è altra cosa, tanto è che quanto afferma nell’intervista rivela la sua inadeguatezza rispetto ai problemi e alle prospettive della città.

Non emerge che “ordinaria amministrazione” e nessuna idea forte sul possibile sviluppo della città, sul suo ruolo in e per la Sardegna nel Mediterraneo e in Europa. Si sorvola sui drammatici problemi della città (lavoro, casa, servizi sociali…); ma la perla più importante delle sue dichiarazioni è questa “Dobbiamo essere bravi a spiegare ai cagliaritani quali sono i problemi e come risolverli”, come se i cagliaritani non conoscessero i loro problemi e come se moltissimi di loro non fossero in grado di prospettare soluzioni.

Le dichiarazioni del Sindaco rendono bene la sua modalità di esercizio del potere che non prevede la pratica dell’ascolto e il coinvolgimento effettivo dei cittadini nelle decisioni che li riguardano, con la “partecipazione”, che per lui è proprio una brutta parola.

Per noi e per tanti altri invece costituisce l’essenza della democrazia e della gestione della cosa pubblica. Ecco perché non lo appoggeremo, preferendo le liste che pongono appunto la partecipazione e tutti gli strumenti che ne consentano l’effettivo esercizio, alla base della propria proposta politica. Senza dubbio lo fa la coalizione “Cagliari città capitale”, della quale auspichiamo la massima apertura, inclusività e allargamento attraverso alleanze virtuose con quanti (singoli e organizzazioni) condividono questa impostazione.

 


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