Otto anni ed otto mesi di reclusione per Luigi Carboni, l’ex dirigente dell’ufficio provinciale del Tesoro, accusato di violenza sessuale nei confronti di una dipendente, e violenza privata nei confronti di alcune impiegate.
E’ la richiesta del pm Enrico Lusso, che stamattina ha sollecitato la condanna al termine del processo celebrato con rito abbreviato davanti al gup di Cagliari Ornella Anedda. L’indagine era partita da un’ipotesi di peculato – poi archiviata – che ha successivamente scoperchiato una situazione molto diversa da quella che si aspetterebbe di trovare in un ufficio pubblico.
In base agli elementi raccolti dagli inquirenti e le varie testimonianze che hanno contibuito alle indagini, l’ex dirigente avrebbe costretto una collega a prestazioni sessuali non desiderate: la situazione sarebbe diventata chiara agli occhi di molti dipendenti che hanno tra l’altro parlato di un clima di paura provocato dagli aspri e continui richiami che rendevano l’ambiente di lavoro invivibile. Anche per questo oltre alla presunta vittima ci sono altre due colleghe della donna che si sono costituite parte civile.












