Violenza contro gli animali in Sardegna, diventa uno scontro senza esclusioni di colpi: minacce, insulti, il popolo del web si scatena in una feroce battaglia che dimostra quanto sia facile trasformare una protesta in una guerra tra leoni da tastiera. Intanto Enrico Rizzi va avanti: “Non mi fermate. Non mi fate paura. La Sardegna merita gente migliore”. Sono minacce di morte quelle ricevute dall’attivista dopo aver segnalato la presenza di animali morti durante due parate del carnevale: dai polli di Sedilo alle pecore di Ovodda, “inaccettabile” per chi lotta contro la violenza sugli animali e pratica la sensibilizzazione verso, soprattutto, le nuove generazioni. Non solo: il caso di Tigro, il gatto bruciato vivo, e dei cani impiccati rinvenuti nelle campagne di Dolianova sono stati l’apice della questione che è diventata subito un caso nazionale, approdando in parlamento con le galline a testa in giù a Sedilo, in attesa di essere decapitate dai cavalieri in corsa. Per finire, anche il cammello Rodolfo è finito nell’occhio del ciclone, a spasso per le vie del centro abitato con il suo padrone che lo ha salvato da uno spazio ristretto dove viveva prima di essere accolto a Ovodda.
Ma i confronti civili non esistono più ed è Rizzi per primo che prende le distanze da chi, in nome del rispetto verso gli animali, si scaglia contro tutti i sardi: offese, insulti, che si susseguono commento dopo commento, post dopo post. Migliaiain poche ore. “Primitivi, e poi ci stupiamo se fanno violenze gratuite su dei poveri animali?”. “Ecco di cosa sono capaci sti soggetti primitivi, di minacciare e basta. Vergognatevi” si legge. “Comunque stai attento Enrico, parecchi di loro sono vendicativi e dalle minacce passano ai fatti ! Non deve succederti nulla, sei l’unico che difende e si preoccupa degli animali”.
Tanti i commenti e i post della controparte, per i quali viene presa posizione da chi tenta di far capire che non bisogna generalizzare. Non tutti i sardi, insomma, maltrattano gli animali.
Tra le osservazioni e le discussioni aperte, si genera anche un confronto tra regioni, “la Sardegna è la migliore perché tutti ci invidiano come ospitalità generosità e cultura e siamo dei grandi lavoratori instancabili non avete niente da dire sui sardi”, “in Sardegna ci piacciono i sardi con loro usi e costumi, fai a meno di mettere piede perché la bella Sardegna è così grazie al suo popolo, ci hanno provato in tanti a cambiarci ma gli è andata male nei secoli”. E ancora: “Sardi evoluti lottiamo contro questi trogloditi”.
Insomma, una vera e propria lotta non in nome del confronto pacifico, del rispetto che dovrebbe caratterizzare l’essere umano. Tutt’altro si legge nel web, quel grande mondo virtuale capace di generare unione come disgregazione sociale in nome di un odio senza senso.
Il 29 marzo Rizzi è atteso a Cagliari, in piazza Yenne, per rivendicare i diritti degli animali.
Ma i confronti civili non esistono più ed è Rizzi per primo che prende le distanze da chi, in nome del rispetto verso gli animali, si scaglia contro tutti i sardi: offese, insulti, che si susseguono commento dopo commento, post dopo post. Migliaiain poche ore. “Primitivi, e poi ci stupiamo se fanno violenze gratuite su dei poveri animali?”. “Ecco di cosa sono capaci sti soggetti primitivi, di minacciare e basta. Vergognatevi” si legge. “Comunque stai attento Enrico, parecchi di loro sono vendicativi e dalle minacce passano ai fatti ! Non deve succederti nulla, sei l’unico che difende e si preoccupa degli animali”.
Tanti i commenti e i post della controparte, per i quali viene presa posizione da chi tenta di far capire che non bisogna generalizzare. Non tutti i sardi, insomma, maltrattano gli animali.
Tra le osservazioni e le discussioni aperte, si genera anche un confronto tra regioni, “la Sardegna è la migliore perché tutti ci invidiano come ospitalità generosità e cultura e siamo dei grandi lavoratori instancabili non avete niente da dire sui sardi”, “in Sardegna ci piacciono i sardi con loro usi e costumi, fai a meno di mettere piede perché la bella Sardegna è così grazie al suo popolo, ci hanno provato in tanti a cambiarci ma gli è andata male nei secoli”. E ancora: “Sardi evoluti lottiamo contro questi trogloditi”.
Insomma, una vera e propria lotta non in nome del confronto pacifico, del rispetto che dovrebbe caratterizzare l’essere umano. Tutt’altro si legge nel web, quel grande mondo virtuale capace di generare unione come disgregazione sociale in nome di un odio senza senso.
Il 29 marzo Rizzi è atteso a Cagliari, in piazza Yenne, per rivendicare i diritti degli animali.