Un terreno dal quale è impossibile scappare per gli ungulati che vengono introdotti in attesa di essere catturati da chi pratica la caccia: cercano riparo tra gli alberi e la vegetazione ma il loro destino è oramai segnato. L’agonia degli animali dura sino a quando i cacciatori hanno intenzione di giocare. Si è ripetuto così l’evento che ha messo in campo oltre cento cacciatori provenienti da tutta l’Isola, in una giornata trascorsa a braccare i cinghiali che, non potendo scappare oltre la recinzione, dopo il terrore e la paura degli spari e dei cani da caccia, soccombono trafitti dalle pallottole dei fucili per poi finire come prima pietanza di un pasto conviviale.
Per gli organizzatori e i cacciatori è un momento di ritrovo e condivisione, ben diversa, invece, la posizione degli animalisti che segnalano questa pratica come “un orrore”.












