A sette anni di distanza dalla morte di Chiara Zedda è stato assolto, per non aver commesso il fatto, un suo amico, l’ucraino Jurilo Evghen Serghijovych. Il giovane era stato accusato sin da subito di avere ceduto la dose di droga alla giovane, all’epoca 23enne, provocandone il decesso per overdose. La Zedda era morta nell’abitazione di Serghijovych e l’autopsia aveva permesso di appurare che non si fosse trattato di un malore improvviso, ma appunto di un’overdose da droga. Ieri, la giudice Antonella Useli Bacchitta ha assolto il giovane, accogliendo in pieno tutte le motivazioni e ricostruzioni del legale dell’ucraino, l’avvocato Ignazio Ballai. Il suo assistito rischiava quattro anni di carcere: “Sono riuscito a dimostrare la totale innocenza del mio assistito”, afferma, a udienza terminata, Ballai. “Lui, intanto, ha deciso già da un po’ di tempo di lasciare la Sardegna e di costruirsi una nuova vita in Francia, dove lavora come cameriere”.












