Sgomberato, chiuso, murato. Il sindaco Massimo Zedda, con un’ordinanza inerente lo sgombero dell’immobile (documento n° 59 con data 9/11/2016), ha decretato lo stop a quella vergognosa situazione della quale CastedduOnline.it si era occupato appena qualche settimana fa. Una vicenda che era andata oltre ogni limite, con un capannone fatiscente, quello di Viale Elmas, al civico 156, dove abitavano in massa, senza acqua e corrente, cittadini extracomunitari, migranti e famiglie rom. Una bomba ecologica pronta ad esplodere, dove rifiuti di ogni genere, sporcizia, topi e la pericolosità strutturale dell’edificio rappresentavano uno scenario da terzo mondo. La cancellata esterna arrugginita ora è sbarrata, il piazzale è controllato da due vigilantes della “Sicurezza Notturna” che impediscono l’accesso a chiunque: in lontananza si notano dei blocchetti di cemento che gli operai hanno utilizzato per murare ogni pertugio di quello stabile, che un tempo ospitava la sede dell’ex Incas Pisano. Al piano terra, una montagna di profilattici, escrementi e una puzza insopportabile, dove scorrazzavano anche i topi, con clienti e nigeriane che consumavano di nascosto i rapporti sessuali a pagamento.
IL TUGURIO. All’esterno, la copia cartacea dell’ordinanza sindacale del 9/11/2016, nella quale vengono messi in evidenza gli esiti dei precedenti sopralluoghi di qualche mese fa, effettuati dalla Asl 8, Servizio Igiene del Suolo, (ispezione del 26 maggio 2016), dalla Polizia Municipale (del 30 maggio 2016) e dai Vigili del Fuoco, (datata 27/07/2016), dalle quali sono emerse le gravità in merito a carenze igienico-sanitarie, l’assenza dei servizi come acqua e corrente, la presenza di cumuli di immondizia, rifiuti di vario genere oltre all’incombente pericolo di stabilità delle mura, dovuto sorattutto al persistere di roghi appiccati per bruciare rifiuti di ogni genere.
PERICOLO INFEZIONI. Un luogo malsano, abitato abusivamente da più nuclei di persone, da cui poteva degenerare la salute di chi ci abitava, con l’insorgere di malattie, (esempio tubercolosi polmonare contagiosa) come lo stesso avviso cartaceo affisso all’esterno del tugurio, firmato dal dottor Giorgio Steri, Asl 8. Il documento, in più lingue, avverte e consiglia a coloro che soggiornavano in quello stabile, di sottoporsi cautelativamente ai controlli di prevenzione e profilassi presso i presidi sanitari della Asl. Il capannone di viale Elmas, tra l’altro, è interessato da una procedura fallimentare, alla quale è sottoposta la Omnia Immobiliare srl di Roma, con il curatore fallimentare Gian Luca Righi, nominato con decreto del Tribunale di Roma: da oggi sono in atto le procedure urgenti di smaltimento dei rifiuti ingombranti e pericolosi, messa in sicurezza e chiusura per evitare nuovamente occupazioni abusive. Ecco il reportage girato qualche settimana fa prima dello sgombero:
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