«A chi giova tutto questo? Che senso ha pagare tasse comunali e i tributi se il tutto sta nell’indifferenza generale? Vede quante bancarelle posizionate di fronte ai nostri negozi? ..Devono mangiare e sopravvivere anche loro? Bene, che paghino le tasse e suolo pubblico come tutti, allora sì che ci sarebbe meno malcontento e scontentezza tra noi negozianti cagliaritani».
Ha un sottile non so che di insofferenza generale lo sfogo di un commerciante della Via Roma, a Cagliari: è lo “sfogo-fotocopia” di tanti su questa strada cittadina, non allude a discorsi di intolleranza o razzismo, vuole rimanere nell’anonimato perché altrimenti sarebbe “additato” dai più, ma è palpabile ciò che si respira nel commercio locale tra Largo Carlo Felice e l’area dinnanzi al porto cagliaritano. Decine di bancarelle tra pakistani e senegalesi stazionano ogni giorno tra il porticato storico metropolitano e le vetrine dei negozi, alcune delle quali hanno anche gli adesivi dei Consorzi locali che aderiscono alle numerose iniziative di sostegno tra i singoli esercenti e le associazioni di categoria. Ma è un “porto di mare”, occorre dirlo, le persone passeggiano, fanno acquisti, ma c’è chi langue ormai da anni: sono loro, gli ultimi sopravvissuti, coloro i quali non s’arrendono, annoverati tra banconieri e camerieri di bar, gli edicolanti e i negozi al dettaglio. Il dito viene puntato contro le Istituzioni, spesso quasi poco solerti ai controlli su questo eccessivo fenomeno di commercio ambulante abusivo. Merce taroccata, per lo più, venduta da altrettante persone (gli stranieri) anch’essi senza ombra di dubbio bisognosi di lavorare, di mangiare, di portare a casa qualche soldo. Ma si sa, tra l’indifferenza generale, tutto questo spesso sfugge, prevale lo sfogo generale, le “spallucce”, tra i commenti di “chi non tollera e di chi è accondiscendente”. Occorre certo dire che talune volte la Polizia Municipale e le altre forze dell’ordine intervengono con controlli mirati, ma “è troppo poco – lamentano gli esercenti cagliaritani – perché noi paghiamo tasse, contributi e altri salassi e c’è chi non lo fa”?. A chi dar torto, a chi dar ragione, sta di fatto che questa è la cartolina cagliaritana un pò malinconica, a cui si è ormai abituati. Da tempo. Così è ..se vi pare.










