Nessun accordo sulla vertenza Akhela nella riunione che si è tenuta questo pomeriggio negli uffici del settore Lavoro della Provincia che, nell’ambito della fase amministrativa della procedura di mobilità, svolge attività di mediazione dei conflitti di lavoro collettivi d’interesse provinciale.
Con l’incontro odierno, al quale hanno partecipato l’azienda, Confindustria e la Cgil, viene dichiarata formalmente esperita e conclusa, con esito negativo, la fase amministrativa della procedura di mobilità, avviata da Akhela lo scorso 11 luglio e l’azienda potrà procedere, entro 120 giorni a partire da oggi, al licenziamento del personale dichiarato in esubero.
Secondo quanto si legge nel verbale di mancato accordo “l’azienda ha proposto di attivare, per la gestione degli esuberi e in alternativa ai licenziamenti, la Cigs per crisi aziendale per 12 mesi per un numero massimo di 48 lavoratori” e “il collocamento in mobilità tra le figure dichiarate in esubero, utilizzando come criterio esclusivo quello della volontarietà, con incentivo all’esodo, previa sottoscrizione di apposito verbale in sede sindacale, attestante la non opposizione al licenziamento”.
Proposte che, presentate dalla Fiom Cgil all’assemblea dei lavoratori, sono state respinte dalla quasi totalità dei presenti.
Il sindacato ha continuato, anche nella seduta odierna, a chiedere il ritiro della procedura e, in alternativa ai licenziamenti, “la stipula di un contratto di solidarietà difensivo”, per garantire la continuità lavorativa, unitamente alla presentazione di un piano industriale fattibile e sostenibile “con risorse necessarie e vincolo degli investimenti”.












