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Vergogna sanità, in Sardegna è sempre peggio: persi i 9 milioni per l’abbattimento delle liste d’attesa

di Sara Panarelli
12 Giugno 2023
in sardegna, zapertura

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Vergogna sanità, in Sardegna è sempre peggio: persi i 9 milioni per l’abbattimento delle liste d’attesa

OSPEDALE GALEAZZI - SANT'AMBROGIO, RADIOLOGIA, PERSONALE SANITARIO, SEDIA A ROTELLE

 

Vi ricordate i 9 milioni di euro annunciati dal governo regionale per abbattere le liste d’attesa in sanità e permettere ai sardi di potersi curare con il servizio sanitario pubblico come tutti gli altri cittadini italiani? Ecco, quei 9 milioni sono svaniti nel nulla, insieme agli annunci e alle promesse puntualmente tradite da chi dovrebbe difenderle: e così, mentre l’assessore della Sanità Doria se la prende con il rapporto Crenos per aver riportato dati certificati Istat, con un poco elegante e inopportuno attacco politico, la Corte dei Conti nazionale ci mette il carico da novanta. La Sardegna, dicono i giudici contabili, è la penultima regione italiana nella spesa dei soldi per l’abbattimento delle liste d’attesa in sanità. Soldi che dovevano essere spesi entro dicembre 2022 e che dunque, non essendo stati spesi, sono persi. E così, mentre Doria difende l’indifendibile disastro in cui è precipitata la sanità in Sardegna, come tutti ogni giorno possiamo purtroppo constatare, invece che provare a metterci qualche pezza, i giudici contabili mettono nero su bianco il fallimento della gestion sardista-leghista.

“Lo abbiamo ripetuto in questi mesi, chiedendo che fine avessero fatto i nove milioni di euro per abbattere le liste di attesa in sanità, annunciati da Nieddu a settembre e confermati da Doria a dicembre. Avevamo segnalato come fosse urgente metterli a disposizione dei cittadini sardi. Ora dalla Corte dei Conti nazionale arriva la conferma di quello che temevamo: la nostra Regione è penultima nella classifica della spendita delle risorse aggiuntive per le liste di attesa”. Così commenta Salvatore Sanna, presidente di Acli salute a commento dei dati della Corte dei Conti.

“A parte la disastrosa performance della Regione Sardegna, che tra l’altro era terzultima anche nella classifica di erogazione dei LEA nel 2021 pubblicata qualche giorno fa dal ministero della salute, quello che emerge dai dati è che la Sardegna doveva spendere questi soldi entro il 31 dicembre 2022.  Non avendolo fatto li ha probabilmente persi. Se fosse così sarebbe gravissimo perché sono risorse che servivano per recuperare interventi chirurgici ordinari, screening tumorali e, soprattutto, visite e prestazioni diagnostiche, mammografie, risonanze, Tac. Come si possa, irresponsabilmente, perdere risorse aggiuntive che potevano essere utilizzate per potenziare il pubblico e con esso il privato accreditato rimane una domanda senza risposta”, aggiunge Sanna. “Noi pensiamo che una delle cause di questa ingiustificabile inerzia sia legata alla sostituzione di chi si occupava proprio di organizzare la spesa per abbattere le liste di attesa. Una scelta che, come tante altre, si è rivelata poco lungimirante e deleteria. E dire che quando denunciavamo e chiedevamo conto della mancata spendita delle risorse per abbattere le liste di attesa ci trovavamo di fronte a risposte elusive che richiamavano responsabilità pregresse a fronte invece di una evidente incapacità attuale. Forse dovremo aspettarci anche in questo caso che da parte dell’assessore dalla sanità si mettano in dubbio i dati e il metodo scientifico utilizzato per rilevarli, così come incredibilmente avvenuto proprio in questi giorni per il rapporto Crenos. Chiediamo – conclude Sanna – che almeno questa volta non ci siano scuse e dichiarazioni fuorvianti, ma un’assunzione di responsabilità ed una immediata ricognizione delle risorse aggiuntive per verificare di poterle recuperare nel secondo semestre del 2023. Di tempo, e di risorse economiche, ne sono state perse anche troppe”.

Tags: sanitàSardegna
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