Le vendite sul web? Le fa anche lui, ma contemporaneamente tiene aperto, da anni, un negozio di scarpe in via Garibaldi a Cagliari, Giorgio Perra. Lockdown sorpassato, futuro incerto: in un due giugno dal sapore del “riscatto”, tanta gente in giro nelle vie dello shopping “ma gli affari non vanno ancora a cento all’ora. Sto proponendo meno roba, ma più mirata”. Prezzi aumentati? “No, sono quelli giusti”, taglia corto Perra, “legati al rapporto qualità-prezzo”. L’estate è alle porte e il Comune ha mandato in soffitta Notti Colorate, ritorna Shopping sotto le stelle: “E cosa cambia? Secondo me, bisogna tenere i negozi aperti sino alle 22:30 non un solo giorno, ma tutti i giorni, per dare l’opportunità alla gente di fare shopping nelle ore più fresche”. Un’idea non nuova, ma che non ha mai quagliato tra tutti i commercianti di vicinato del capoluogo sardo.
E poi c’è la grana di internet: “Noi negozianti non vogliamo beneficenza o sussidi, chiediamo solo di combattere ad armi pari col web. Perchè online le tasse sono al cinque per cento e noi, invece, siamo tartassati? Siamo stanchi di essere penalizzati”.









