Variante indiana in arrivo, zero mascherine e tanti turisti: “Ecco perché il Covid  è di nuovo un pericolo”

Intervista al professor Giovanni Sotgiu, epidemiologo dell’Università di Sassari. “Non è vero che il caldo ammazza il virus, lo dimostrano i numeri in costante aumento, ed è impossibile prevedere che cosa succederà nei prossimi mesi o quando finirà. In Sardegna non siamo messi peggio di altre regioni, ma gli arrivi delle prossime settimane faranno di sicuro aumentare i contagi. Il governo? Dovrebbe intervenire subito, l’immunità di gregge non esiste”


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La tregua estiva? Una suggestione. Le mascherine? Sbagliatissimo averle tolte, stare all’aria aperta non ci salva quando ci sono concerti, sagre o eventi popolari in cui tenere le distanze è assolutamente impossibile. E poi la nuova variante in arrivo dall’India, prepotente e contagiosissima, i nuovi vaccini e l’andamento del virus impossibile da prevedere. Non è rassicurante l’affresco tracciato dal professor Giovanni Sotgiu, epidemiologo dell’Università di Sassari. Ma che la situazione stesse rapidamente peggiorando, e a tratti franando, ce ne siamo accorti un po’ tutti dai numeri impietosi dei bollettini quotidiani che hanno riportato la pandemia ai vertici dei dibattiti mediatici e non.

“La situazione è difficile da qualche settimana, i contagi aumentano a causa delle sottovarianti Omicron Ba.5 e Ba.4, molto più contagiose delle altre. Ed è in arrivo una nuova sottovariante indiana, ancora più contagiosa e capace di superare facilmente il sistema immunitario che ci preoccupa moltissimo. E dunque la concomitanza di tante varianti ha creato una situazione sanitaria difficile di cui tutti ci stiamo rendendo conto”, spiega Sotgiu. Che smonta completamente la tesi del caldo ammazza virus: “In realtà non c’è mai stata stagionalità, nel 2020 c’è stato un calo all’inizio dell’estate solo perché uscivamo dal lockdown”, per poi arrivare al gigantesco focolaio di agosto e alla grande fuga dei turisti dalla Sardegna. “Anche l’anno scorso in questo periodo circolava molto la variante delta, ci ricordiamo tutti dei contagi sul set Disney ed era piena estate. Quindi la stagionalità del Covid non esiste: stare all’aria aperta aiuta, ma quando ci sono grossi eventi la contagiosità vola”, precisa Sotgiu, che auspica un intervento immediato del governo per ripristinare un minimo di protezioni individuali. “Non è mai troppo tardi, e sarebbe giusto che intervenisse. E fra l’altro – aggiunge Sotgiu – i tamponi antigenici, soprattutto quelli fai da te, non intercettano tutti i positivi, così spesso si pensa a un virus dell’influenza, che in questa stagione non esiste, e si va in giro tranquillamente e per giunta senza mascherina”.

E se invece il governo puntasse all’immunità di gregge? “Non esiste l’immunità di gregge, non può esistere proprio per la presenza di tante varianti che rendono il virus ogni volta diverso, in una sorta di evoluzione darwiniana che consente al più forte, ogni volta diverso, di sopravvivere. Con questo virus è un obiettivo irraggiungibile”.

Unico aspetto positivo, il fatto che il numero dei ricoveri non è direttamente proporzionale a quello gigantesco dei contagi. “Ma stiamo correndo rischi seri, perché il calo dell’immunità da vaccino può favorire le complicanze dell’infezione. Lo stiamo già vedendo negli altri paesi, per esempio nel Regno Unito, dove stanno aumentando ricoveri e terapie intensive: dopo 5-6 mesi dall’ultima dose, la protezione del vaccino cala, anche a causa delle varianti, e il rischio che la curva dei ricoveri si rialzi è concreto”. Intanto, Pfizer e Moderna produrranno per l’autunno un vaccino a misura di varianti Omicron, ma prima di ottobre non sarà pronto. E fino ad allora? “Impossibile prevedere cosa può succedere: è difficile dire quando ci sarà il picco di questa nuova ondata, impossibile prevedere quando tutto questo finirà. E’ un virus molto particolare e, senza studi scientifici precedenti, non possiamo prevedere nulla”.

Infine, la Sardegna. “La situazione non è peggiore di altre regioni, soprattutto quelle del nord dove il tasso di ospedalizzazione è più elevato. Ma con l’arrivo dei turisti rischiamo che i contagi aumentino moltissimo”, conclude Sotgiu.


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