Ennesimo episodio di sangue nel carcere di Uta. “Un agente di polizia penitenziaria, mentre stava cercando di ripristinare l’ordine e la sicurezza tra due detenuti, è stato ferito con un coccio di ceramica da parte di uno dei due reclusi ed è dovuto ricorrere alle cure mediche nell’infermeria dell’istituto, dove gli sono stati applicati dei punti di sutura”. A denunciarlo è la UilPa con il suo segretario sardo Michele Cireddu, in una lettera inviata a direttore del carcere e al provveditore. “A questa criticità si è aggiunto il ferimento di uno dei due detenuti da cui è scaturito un ricovero presso una struttura ospedaliera esterna al fine di accertamenti e cure. È stato segnalato inoltre che per accompagnare il detenuto in ospedale siano stati impiegati degli agenti che stavano espletando il turno 17:30-00:15 e che al termine del servizio non sia stato inviato loro il cambio per una presunta carenza di unità, comportando il loro impiego in un doppio turno di piantonamento in luogo esterno di cura per le unità che avevano provveduto all’accompagnamento per il ricovero”.
Il fatto incomprensibile risiede “nell’impiego continuativo degli agenti in ospedale per assicurare il controllo del detenuto, nonostante avessero già svolto un turno di servizio e certamente non potevano oggettivamente avere la sufficiente lucidità e capacità di intervento del personale che aveva appena iniziato il turno”.












