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di Paolo Rapeanu
Bocciati, senza possibilità di appello (a settembre). L’onta del dover ripetere un anno scolastico, nel 2017, ha riguardato ben l’11,4 per cento degli studenti della Sardegna. Lo certifica l’Istat, snocciolando dei dati impietosi, che fanno dell’Isola la prima Regione italiana per numero di bocciati. E non va meglio a chi è riuscito a salvarsi in calcio d’angolo: il 28,6 per cento di chi ha tra i quattordici e i diciotto-venti anni ha dovuto dire addio a mare e vacanze in generale e trascorrere un’estate sui libri, perché rimandato a settembre, con la classica “sospensione di giudizio”. Dati che fanno quasi il paio con altre due “emergenze” sociali, quelle dell’abbandono scolastico e della disoccupazione.
La Sardegna fa peggio di tutte le altre Regioni italiane. Quattro punti oltre la media nazionale, con realtà come la Campania, la Calabria e la Sicilia che registrano, in percentuale, più promossi. E le bocciature abbondano soprattutto negli istituti professionali e in quelli tecnici.