Turismo a Cagliari: stretta contro i “furbetti dell’appartamentino”

Federalberghi lancia la sfida ai bed and breakfast sommersi nel Cagliaritano: “Obblighiamoli a registrarsi all’Agenzia delle Entrate, danneggiano il mercato”


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“Il mercato turistico resta inquinato da centinaia di migliaia di alloggi che operano nell’illegalità fiscale e normativa senza che nessuno si prenda la briga di attivare controlli e creando danni alle strutture ricettive che invece seguono le regole del gioco. Per questo motivo rilanciamo la proposta fatta dal Federalberghi nazionale  di estendere l’obbligo di registrazione all’agenzia delle entrate, anche a chi presta locazioni turistiche brevi, sotto i 30 giorni”. Lo sostiene il presidente regionale di Federalberghi Sardegna, Paolo Manca, che punta il dito sui  “furbetti dell’appartamentino”.

L’associazione ricorda che il mercato parallelo dell’ospitalità, che in Sardegna rappresenta purtroppo “circa il 65% del dei flussi turistici”, sfugge ai controlli previsti per lo svolgimento delle attività economiche, si sviluppa anche grazie alle opportunità fornite da portali di prenotazione che non forniscono garanzie sui criteri minimi previsti dalla legislazione italiana per l’esercizio delle attività di ricettività e ospitalità”.  Ad agosto 2016, in Sardegna risultavano disponibili su Airbnb 15.650 alloggi, di cui 12.065 riferiti ad interi appartamenti, 12.379 disponibili per più di sei mesi e 9.237 gestiti da host che mettono in vendita più di un alloggio. Il valore del sommerso relativo al solo servizio di alloggio è di circa 350 milioni di euro pari al 32% della spesa complessiva sostenuta per l’alloggio e l’1,4% del valore aggiunto regionale. 

“Oggi, in Sardegna abbiamo un’occasione importante per arginare questo fenomeno perché si sta discutendo nella Commissione attività produttive del Consiglio regionale il progetto di legge sul turismo – conclude Manca –  Ebbene Federalberghi ritiene che occorra mettere da parte norme vaghe che rischiano di aprire spazi verso la ricettività sommersa e dotare l’Isola di una legge organica che possa porre le basi per lo sviluppo organizzato della ‘destinazione Sardegna’”.


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