Entro il 2040 il tumori aumenteranno del 40%: per affrontare quella che sarà la nuova, gigantesca emergenza sanitaria serve un piano oncologico, con una precisa organizzazione e corposi fondi da distribuire al sistema sanitario nazionale per farlo funzionare sotto il peso di una simile emergenza. I dati, agghiaccianti, sono emersi in tutta la loro drammaticità, dal report del ministro della Salute Schillaci al Quirinale in occasione dei Giorni della ricerca.
“Ogni anno in Italia vengono diagnosticati oltre 350.000 casi di tumore con una stima di incremento del numero dei casi pari al 40% entro il 2040. Questo problema rappresenta veramente una sfida per i servizi sanitari e necessita di una nuova visione, di dimensione non solo nazionale ed europea, con soluzioni che sfruttino al meglio l’evoluzione delle conoscenze, la disponibilità di strumenti diagnostici e terapeutici innovativi funzionali a migliorare prevenzione e trattamento delle patologie oncologiche”, ha detto Schillaci.
Emergenza che si proverà a contrastare con il Piano oncologico nazionale e la sua dotazione economica che sarà resa operativa da un decreto che sarà firmato a giorni.
In Sardegna, come sempre, l’emergenza è un po’ più emergenza che nel resto d’Italia. Già oggi, nell’isola, migliaia di persone sono costrette a operarsi o fare terapia fuori regione per evitare tempi biblici imposti da liste d’attesa lunghissime. Con il quasi raddoppio dei casi è facilmente prevedibile che gli ospedali dell’isola andranno in tilt e i sardi, sempre più, saranno obbligati a farsi curare fuori regione, sobbarcandosi costi e disagi.












