È solo una delle tante, troppe testimonianze dirette di una sanità sarda ancora nel caos, quella rilasciata da Milena Orgiana, la 56enne di Tortolì che allo Ieo di Milano ha, purtroppo, avuto la conferma di un carcinoma mammario dopo che al Policlinico di Monserrato le era saltato, all’ultimo, l’intervento. Un racconto-odissea, quello della donna, fatto su Casteddu Online, che finisce alla ribalta regionale, con tanto di interrogazione all’assessore regionale della Sanità, Carlo Doria, da parte del consigliere Salvatore Corrias: “La situazione della sanità nell’isola è ormai allo stremo come confermato quotidianamente dalle tante denunce che provengono dai territori, dalle associazioni dei malati, dai sindacati degli operatori sanitari e dagli stessi pazienti. Desta sconcerto quanto capitato recentemente a una paziente ogliastrina che si è rivolta al Policlinico dell’Università di Cagliari per effettuare accertamenti a seguito di uno screening positivo per tumore mammario e che, dopo varie vicissitudini, si è vista costretta rivolgersi ad altri presidi ospedalieri fuori dall’Isola”, osserva Corrias. “Parrebbe che macchine e strumenti diagnostici in dotazione al Policlinico siano non solo obsoleti e superati, ma per di più mal funzionanti o del tutto inutilizzabili, nonostante il Policlinico sia una struttura sanitaria che, nel rispetto della propria mission, dovrebbe essere dotata dei macchinari più all’avanguardia e di precisione disponibili sul mercato” e “alla inadeguatezza degli strumenti diagnostici a disposizione si devono sommare le condizioni di grave disagio in cui i medici e tutti i professionisti sanitari sono costretti a lavorare all’interno dei reparti con turni massacranti per sopperire alle carenze di personale e uno stato di continua pressione e stress tale da sfociare spesso in burnout”.
Per Corrias “il caso della donna ogliastrina, in questi giorni salito alla ribalta della cronaca, non è purtroppo isolato. In tanti preferiscono non denunciare i disservizi o, semplicemente, non ne hanno le forze, tanto che ci si sta abituando a tempi di attesa troppo lunghi e alle mancate risposte, scegliendo il silenzio o la rinuncia all’assistenza e alle cure”. Il consigliere regionale ha ufficialmente chiesto “al presidente della Giunta e l’assessore dell’Igiene e Sanità e dell’assistenza sociale “se siano a conoscenza di quanto denunciato dalla paziente ogliastrina che, per vedersi riconosciute l’assistenza e le cure, è stata costretta a rivolgersi a una struttura sanitaria del Nord Italia, quali azioni di verifica e di controllo intendano intraprendere presso la struttura sanitaria interessata a tutela di medici e pazienti e se non ritengano opportuno avere rassicurazioni circa lo stato dei macchinari e delle attrezzature a disposizione dei reparti. Succede sempre di più, dunque, che chi soffre la malattia sia costretto a cercare le cure altrove, con forti disagi. Il caso di Milena Orgiana ci riguarda e ci tocca tutti. Ho chiesto che si faccia chiarezza”.












