Truffa aggravata a Portoscuso, sequestrati beni per 190mila euro: 5 persone nei guai

Le investigazioni dei Finanzieri hanno permesso di individuare negli autori della frode un gruppo imprenditoriale legato dal vincolo familiare, i quali hanno congegnato il meccanismo fraudolento.


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Truffa aggravata ai danni dello Stato e reati fiscali. La guardia di finanza sequestra beni per oltre 190.000 euro nei confronti di 5 persone e una società.

I militari del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Cagliari hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per equivalente, di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per oltre 190.000 euro, emesso dal Gip del Tribunale di Cagliari su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 5 imprenditori ed una società.

L’attività scaturisce da un’indagine nel settore della criminalità economico-finanziaria, che ha smascherato una frode finalizzata all’ottenimento di indebite erogazioni ed agevolazioni previdenziali in favore di imprese operanti nell’importante polo industriale metallurgico di Portoscuso (Sud Sardegna).

Le investigazioni dei Finanzieri hanno permesso di individuare negli autori della frode un gruppo imprenditoriale legato dal vincolo familiare, i quali hanno congegnato e posto in essere il meccanismo fraudolento.

Nello specifico, attraverso il sistematico ricorso al licenziamento di lavoratori dipendenti ed alla loro successiva riassunzione, per il tramite di aziende collegate a quelle che avevano effettuato i licenziamenti, le imprese coinvolte aggiravano le disposizioni di legge in materia, riuscendo così ad ottenere illecitamente sgravi contributivi e agevolazioni economiche e fiscali, previsti dalla legge n. 223/1991 ed erogati dall’I.N.P.S., per un ammontare di 198.057 euro.

Attraverso questo modus operandi, le aziende responsabili della frode, beneficiando degli sgravi contributivi e dei contributi economici non spettanti ed omettendo di versare all’Erario le imposte dovute, hanno potuto “abbattere” il costo della manodopera del personale impiegato, di fatto attuando forme di concorrenza sleale nei confronti delle imprese sane operanti nel contesto territoriale di riferimento, potendo evidentemente presentare ai committenti offerte economiche più vantaggiose.

Il provvedimento magistratuale, inoltre, ha visto anche riconosciuta la contestazione alla compagine aziendale della violazione della disciplina sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, ai sensi del D.Lgs. 231/2001.

L’operazione di servizio costituisce espressione della costante azione della Guardia di Finanza di Cagliari a tutela del bilancio pubblico e della legalità economico-finanziaria, a salvaguardia dei cittadini ed imprenditori che operano nella legalità, con correlata aggressione dei patrimoni illecitamente accumulati.


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