“Senza regole vince la legge del più forte, per questo diciamo basta al far west e andiamo oltre ogni polemica partigiana”
Così Paolo Truzzu, Consigliere regionale di Fratelli d’Italia-An, hapresentato durante una conferenza stampa due diversi provvedimenti per il riordino del settore della coltivazione degli idrocarburi(mozione Fracking n. 60 del 24.07.2014 e Proposta di Legge n. 87 del 31.07.2014).
“Sono contro ogni no preconcetto – ha precisato Truzzu – se le nuove tecniche possono garantire una sovranità energetica all’Isola (unica regione italiana senza metano) io sono favorevole affinché, valutato l’impatto ambientale, si sfruttino le nostre risorse naturali”.
Il Consigliere d’opposizione ha chiesto con la propria mozione che prima che si rilasci qualsiasi concessione sia attivata una Commissione tecnico-scientifica coordinata dall’assessorato all’Industria e composta da esperti geologi sardiper valutare tutti i rischi, idrogeologici e idraulici, sismici ed ambientali connessi all’attività di ricerca di combustibili attraverso la tecnica della fatturazione nota come fracking”.
Il Fracking è la tecnica della fratturazione idraulica che consiste nel perforare il terreno fino a raggiungere le rocce che contengono i giacimenti di gas naturale e successivamente iniettare un getto ad alta pressione di acqua mista a sabbia e altri prodotti chimici per provocare l’emersione in superfice del gas. Geologicamente la Sardegna è predisposta per l’utilizzo di questa tecnica, ma molti possono essere i rischi per l’ambiente.
Inquinamento falde. “Anche negli Stati Uniti, dove la tecnica del fracking è stata abbondantemente utilizzata, diverse comunità locali hanno recentemente dato vita a vere e proprie moratorie contro la fatturazione idraulica, denunciando il consistente inquinamento dell’aria e degli acquiferi”, ha denunciato Truzzu.
Rischio sismicità. Inoltre, secondo l’esponente di Fratelli d’Italia, “la valutazione della tecnica fracking dovrebbe comprendere l’impatto a breve, medio e lungo termine di tutte le operazioni legate alle attività di individuazione e ricerca dei combustibili liquidi e gassosi, nonché di evidenziare se realmente sussistono delle relazioni tra sismicità delle aree e sismicità indotta dalle operazioni di ricerca dei combustibili”.
Paolo Truzzu è il primo firmatario della Proposta di Legge sottoscritta dai componenti del “Gruppo Sardegna”. Le ricerche e prospezioni, eseguite con metodi diretti e indiretti, nonché le autorizzazioni e concessioni di coltivazione dei combustibili solidi, liquidi e gassosi nel territorio della Regione sono in costante aumento. Grazie alle nuove tecnologie, le imprese propongono sempre nuove tecniche di prospezione, si sviluppano maggiori profitti, ma aumentano i fattori determinanti il rischio ambientale.
“Per queste ragioni – ha spiegato Truzzu – la Proposta di legge intende aggiornare da un lato i canoni e le royalties dovuti all’Amministrazione regionale dai concessionari, che sono ancora quelli fissati dalla legge 19 dicembre 1959, n. 20, dall’altro definire più compiutamente gli oneri ambientali a carico dei concessionari, nonché una polizza fideiussoria a copertura dell’eventuale danno ambientale“.
L’interesse primario, infatti, resta tutelare l’ambiente ed evitare speculazioni. Per ottenere questo sarebbe fondamentale, ha ribadito Truzzu, che il centrosinistra acceleri l’iter per l’approvazione del Piano energetico, fermo da inizio legislatura all’assessorato all’Industria, nonostante l’Assessore Piras ne abbia .riconosciuto in Aula la validità.
“Trovare un’autonomia energetica, può essere sicuramente la chiave di volta per la ripresa economica e sociale dell’Isola, ma con regole certe e con scelte coraggiose”, ha concluso Truzzu.












