Benvenuti nella comoda suite fronte Questura, ingresso posteriore del Tribunale di Cagliari. Già, proprio così, in quel giardinetto regalato ai cittadini del quartiere, bivaccano e stazionano (soprattutto la notte), troppi clochard. E lo dicono gli stessi anziani e famiglie che risiedono nelle immediate vicinanze, spesso insicure a causa di presenze non troppo ragguardevoli. Bottiglie di birra infrante per terra, sporcizia, un tanfo irrespirabile, tant’è che gli ospiti abusivi urinano e defecano in quel pertugio creato dinnanzi al cancello nero del mastodontico palazzo di giustizia. Nessuna conclamata ostilità, ma non è certo un bell’aspetto quel che si scorge in quell’area che dovrebbe essere quanto meno d’abbellimento tra via Amat e via Cugia. Altro biglietto da visita che rende indecorosa la città, nonostante il rovescio della medaglia parla di storie di persone “invisibili”, che soffrono la fame e la solitudine. Anche qui, come sempre, le Istituzioni dovrebbero invece garantirne il reinserimento sociale che spesso però non è nemmeno facile.











