Traffico di droga tra Arzachena e Carbonia, in carcere una cittadina colombiana.
Sabato scorso i carabinieri della Compagnia di Carbonia, coadiuvati dai carabinieri della Stazione di Arzachena, hanno arrestato perché colpita da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal GIP di Cagliari, una cittadina colombiana Luz Carime Martinez Pinzon, indagata per associazione a delinquere finalizzato al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
La donna, latitante da circa un mese, era appena giunta all’aeroporto “Costa Smeralda” di Olbia da Barcellona: sfuggita alla cattura nel mese di aprile, era la rappresentante in Sardegna di un sodalizio criminale di cittadini colombiani residenti a Madrid e dediti professionalmente al traffico internazionale di stupefacenti.
Le indagini svolte dai carabinieri del NORM di Carbonia hanno appurato che il sodalizio colombiano già riforniva di cocaina clienti del bergamasco e di Roma, ed era loro intenzione aprire un canale in Sardegna, dove Martinez era la referente.
Gli inquirenti hanno documentato trattative con acquirenti sardi del cagliaritano e diversi viaggi in Spagna dei vari emissari sardi, i quali hanno incontrato i capi colombiani, accompagnati dalla donna e dal compagno italiano, un ragazzo tratto in arresto con lei all’arrivo della prima partita di cocaina il 15 dicembre 2011 ad Arzachena.
La droga, che era destinata al mercato di Arzachena, arrivava dalla Spagna, scortata in Italia da appartenenti al gruppo sudamericano.
La droga era anche in parte destinata ad acquirenti del cagliaritano e del centro Sardegna: una parte dei quantitativi iniziali era destinata alla città di Carbonia, dove un trafficante locale con diversi precedenti specifici era intenzionato ad acquistarne almeno 2 kg di cocaina, che avrebbe ricevuto dagli acquirenti cagliaritani in contatto diretto con la donna.
In questo quadro è emersa la figura di Antonello Scalas, il pregiudicato di Assemini tratto in arresto il 14 aprile in quanto destinatario di una parte della cocaina inviata dai colombiani a Cagliari e poi a Carbonia.
L’indagine, convenzionalmente denominata “OCCHI BLU”, è stata diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Cagliari dal dr. Alessandro Pili e curata dall’Aliquota Operativa del Norm di Carbonia, con la fattiva collaborazione della Stazione di Arzachena.
Un’indagine che ha comportato due anni di sacrificio, di servizi di pedinamento ed osservazione, attività tecniche anche su utenze spagnole e che si è conclusa con l’esecuzione delle misure cautelari, mentre visto il tempo trascorso dall’indagine i rimanenti indagati (48) tra cui i colombiani residenti in spagna, sono stati tutti indagati a piede libero.
Nei prossimi giorni, a conclusione delle attività legate alla misura cautelare, soprattutto per la parte riguardante Carbonia ed il Sulcis, si potrebbero avere ulteriori novità.
Attualmente sono stati fatti 48 rinvii a giudizio piu’ le due ordinanze di custodia in carcere.












