Scontro su Facebook tra l’ormai ex presidente dell’Autorità Portuale Piergiorgio Massidda e il segretario regionale del Pd Silvio Lai. Ecco il botta e risposta integrale nella doppia lettera aperta:
Caro Silvio Lai,
permettimi questa lettera aperta. Nel leggere i tuoi attacchi sui giornali e vedendo l’interrogazione che farai al Ministro dei Trasporti non posso che farmi e farti delle domande sul livello di imbarbarimento politico in atto anche in Sardegna. Le faccio a te perchè hai la responsabilità di guidare un grande partito e perchè ti ho sempre considerato un avversario corretto e responsabile. Le faccio a una persona di cui mi onoro dell’amicizia e che stimo da sempre. La politica è capace di far cambiare così velocemente idea e opinioni personali?
Vorrei riuscire a capire chi è il vero Silvio: quello che accolsi nel mio ufficio in Autorità Portuale che lodava il mio operato come presidente e parlava di progetti e proposte per il porto di Cagliari o ancora recentemente mi elogiava in Senato davanti a tanti colleghi di destra e sinistra, o quello che mi attacca ora sui giornali, facendo credere che ci sia stata una grave irregolarità nella mia nomina? Cosa ho fatto per farti cambiare opinione? Cosa ha turbato la tua coscienza da non permetterti di riconoscere risultati evidenti a qualunque cittadino?
La rigidità di questa sentenza cancella anni di interpretazione della legge sulle nomine negli enti pubblici e non solo sui porti. Farai delle interrogazioni per rivedere tutte le nomine a cui hai partecipato o che hai ispirato? Spero che tu non faccia parte di quelli che dicono che le leggi si “interpretano per gli amici e si applicano per i nemici”. Quanti enti virtuosi verranno decapitati? Silvio ho lasciato la poltrona da senatore per amore verso la mia città, tu lo faresti? Basta vedere le scelte di altri nostri colleghi per capire che sono stato una mosca bianca, molti parlamentari hanno cumulato cariche e stipendi. Il mio lavoro in Autorità portuale non ha bisogno del sostegno di un amico o di un commento partigiano ha bisogno di onestà nel riconoscere successi e prospettive. Per me parlano numeri e fatti. Ho dimostrato sul campo la mia competenza con risultati che sono di dominio pubblico. Ti invito a parlare con chi lavora in porto, con gli operai, coi loro sindacati, loro ti racconteranno cosa sta succedendo nel porto di Cagliari. Il maggiore riconoscimento mi arriva in queste ore dalle tantissime testimonianze di affetto che vengono dai cittadini e da rappresentanti delle istituzioni anche del tuo schieramento e partito, e dalle offerte di lavoro all’estero di importanti società del settore. Non sono solito a prese di posizione come questa ma la situazione mi amareggia e mi meraviglia che una persona sensibile come te possa usare questo momento per distruggere l’evidenza di un lavoro fatto nel solo interesse dei miei concittadini. Ti saluto con immutata e sincera stima.
Piergiorgio Massidda
Caro Piergiorgio Massidda,
comprendo la tua amarezza, ma nel mio giudizio di questi giorni non c’è nulla di personale nei tuoi confronti.
In primo luogo non ho nessuna remora a dire pubblicamente che il lavoro svolto da te in questi mesi è sicuramente positivo e che hai dato slancio a numerose iniziative che si erano bloccate nel passato, come ti ho detto durante l’unico incontro che abbiamo avuto al porto. Aggiungo che la esperienza politica ti ha certamente aiutato nel relazionarti in maniera finalmente positiva con le amministrazioni che occorre mettere insieme nella gestione di un porto complesso come quello di Cagliari.
Come te, ritengo che, trattando con istituzioni, quando esse siano guidate con onestà intellettuale e con correttezza, ci si deve porre nelle condizioni di cooperare al di la delle appartenenze. Questo sentimento è quello che mi ha sempre guidato, anche nei rapporti con te, in questa e nella tua precedente funzione come in quella che sono certo avrai nel futuro.
Non scambiare, dunque, giudizi politici sulle scelte dell’attuale (ex?) ministro sulle questioni dell ‘autorità di Olbia e delle altre sulle quali stava compiendo scelte inaccettabili, come una questione personale.
La mia stima per te e il tuo lavoro resta, l’ho confermata anche ieri proprio usando questo mezzo, e sono pronto a darne attestazione pubblica. Ma resta la obbligatorietà di rispettare la legge senza piegarla agli interessi più vari, e sono certo di non averlo mai fatto neanche per nessuna nomina, per mia fortuna, e resta la lotta politica, nella massima correttezza contro chi abusa, come fa Lupi, dei suoi poteri, per interessi a me chiarissimi.
Con immutata stima
Silvio Lai












