Un’altra vittima di legionella in Sardegna. Roberto Collu, 58 anni, è morto lo scorso 27 ottobre nel reparto di Rianimazione delle Cliniche San Pietro di Sassari, dopo aver trascorso un primo periodo di ricovero all’ospedale di San Gavino Monreale. Titolare di un’impresa edile, lascia la compagna, tre figli, una sorella e un fratello. Il suo caso è totalmente slegato dai due, uno purtroppo mortale, legato alle due donne che hanno partecipato a una convivenza neocatecumenale all’Hostel Rodia di Oristano. La vicenda di Collu è totalmente diversa: “A inizio ottobre siamo stati a Milano e lì il mio compagno ha acquistato un camper. Per provare tutti i servizi interni si è fatto una doccia, dopo qualche giorno siamo tornati in Sardegna con la nave”, racconta, ancora molto addolorata per la tragica scomparsa, la compagna di Collu, Michela Congiu. “A metà ottobre Roberto è stato ricoverato a San Gavino Monreale perchè faceva fatica a respirare e aveva la febbre alta, oltre a una brutta tosse causata da una polmonite. I medici hanno riscontrato la legionella, ci è poi stata confermata anche a Sassari”. Alla fine, nonostante i tentativi dei dottori di curarlo e di salvarlo, Roberto Collu è morto. Un dolore immenso, come è comprensibile, per tutti i suoi cari.
L’Asl di competenza dell’uomo, originario di Villamassargia ma residente a Villacidro, è quella del Medio Campidano. Sono già stati eseguiti dei controlli sul camper, per cercare qualche eventuale traccia del batterio magari nel sifone della doccia, ma l’esito, come conferma la stessa Congiu, “è stato negativo”. La situazione, a distanza di quasi un mese dal decesso, non sembra quindi essere preoccupante. Rimane il dolore per la scomparsa di un imprenditore edile che era molto conosciuto in tutta la zona del Medio Campidano e del Sulcis.













