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Tonina, malata sarda: “Lombosciatalgia curata al telefono, costretta ad andare dall’ortopedico privato”
Sanità ancora in lockdown in Sardegna, Tonina Fancello, 61 anni: “Lombosciatalgia dal 21 febbraio, impossibile andare in ospedale o al pronto soccorso: ho molto dolore e devo fare le infiltrazioni da un privato, pagando 150 euro, nonostante abbia pure l’esenzione”. GUARDATE la VIDEO INTERVISTA
Sanità in Sardegna, quello che va e quello che, soprattutto, non sta andando. Tonina Fancello ha sessantuno anni, è di Sedilo e lavora ad Oristano, e da quasi cinque mesi combatte contro le “grane” legate al lockdown da Coronavirus. Ospedali e pronti soccorso ancora non operativi al cento per cento, un bel problema per lei: “Dal 21 febbraio soffro di lombosciatalgia, sono anche caduta. Il mio medico di famiglia mi sta curando al telefono, per quanto sia possibile agire così con questa patologia. Mi sono anche aggravata”, denuncia la donna, “ogni settimana devo andare da un ortopedico privato per fare le infiltrazioni e devo onorare la parcella, tra me e mio marito che ha un altro problema spendiamo, ogni volta, centocinquanta euro”. Soldi che la Fancello non dovrebbe spendere perchè “ho l’esenzione”. Che può essere sfruttata nel settore pubblico e non, ovviamente, in quello privato.
“No, non posso ancora usufruire del servizio pubblico. Siamo arrivati al due luglio e la situazione non è ancora cambiata”.