L’obiettivo era riportare la situazione al punto di partenza – all’anno zero tracciato dalla Regione – affinché fossero i cittadini, e non una scelta ormai superata, a decidere se mantenere Teulada all’interno della Città Metropolitana di Cagliari o aderire al nuovo assetto del Sulcis Iglesiente.
“Oggi Teulada è formalmente nella Città Metropolitana di Cagliari, ma dopo il 9 giugno, quando la Regione ne prenderà atto– in virtù della delibera adottata nel 2021 – passerà alla nuova Provincia del Sulcis Iglesiente. Il referendum comunale proposto avrebbe permesso di dare voce ai cittadini su questo passaggio automatico, consentendo al Consiglio di tenere conto della loro volontà prima di ogni conferma definitiva.
Il Consiglio sarebbe poi stato formalmente impegnato a tenere conto del risultato della consultazione, valorizzando la volontà espressa dai cittadini su una decisione tanto rilevante per il futuro del territorio. Una scelta costruita con responsabilità, trasparenza e condivisione istituzionale, nel rispetto delle indicazioni emerse dal confronto con la Regione Sardegna nelle ultime settimane” spiega il sindaco Angelo Milia.
“Per dare pieno valore a questo referendum – consultivo per legge – era necessario che il Consiglio comunale si esprimesse con un livello di condivisione almeno pari a quello espresso nel 2021, quando la delibera fu approvata all’unanimità.
Il voto contrario della minoranza ha impedito tutto questo.
Quella che sarebbe stata un’occasione per restituire la parola ai cittadini e aprire un confronto democratico, è stata bloccata da chi, solo pochi giorni fa, invocava la partecipazione popolare.
Chi pochi giorni fa ha parlato di “negazione di un diritto”, oggi ha scelto consapevolmente di negarlo davvero, votando contro la proposta che avrebbe permesso ai cittadini di esprimersi.
Un atto politico grave, che smentisce pubblicamente ogni dichiarazione fatta finora e dimostra quanto la coerenza sia sacrificabile in nome di tatticismi e calcoli di parte.
La conseguenza è una sola: confusione nella cittadinanza e un danno alla credibilità dell’intero Consiglio comunale.
È triste constatare che, davanti a un’opportunità concreta di restituire la parola ai cittadini, alcuni abbiano preferito difendere vecchi equilibri, mostrando ancora una volta una visione corta e una preoccupante immaturità istituzionale. Una scelta che pesa, perché impedisce alla comunità di esprimersi su un tema che tocca direttamente i servizi, la sanità, i trasporti e le scuole.
L’Amministrazione comunale proseguirà con coerenza il proprio lavoro a servizio della comunità, nella convinzione che le scelte più importanti debbano sempre passare dalla volontà dei cittadini, e non da calcoli politici o posizionamenti di parte”.












