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Una scoppiettante commedia in noir per un sapido affresco paesano: s’intitola “Su Parenti Americanu” la fortunata pièce del politico, giornalista, poeta e scrittore villacidrese Salvator Angelo Spano in cartellone mercoledì 6 settembre alle 19.30 al Ts’E / Teatro Sant’Eusebio in via Quintino Sella, nel cuore di Is Mirrionis a Cagliari nell’originale mise en scène firmata UTEV Teatro del Segno con drammaturgia e regia di Stefano Ledda, che tratteggia un interessante e ironico ritratto della società sarda nella seconda metà del Novecento.
Sotto i riflettori l’affiatato gruppo teatrale dell’Università della Terza Età di Villacidro, alle prese con un’opera divertente che fonde il gusto per la farsa popolare ad acute e argute riflessioni sull’evoluzione culturale e i mutamenti sociali: la vicenda ruota intorno al tema (della paura) della morte, tra le reazioni di una piccola comunità all’apertura di una’agenzia di pompe funebri e l’ultimo e definitivo ritorno a casa di un emigrato che ha fatto fortuna in America.
Protagonisti Lina Follesa, Mariano Leo, Silvana Massa, Lucia Matta, Mariuccia Meloni, Maria Efisia Muntoni, Sandro Muntoni, Anna Palmas, Anna Pittau, Efisio Pittau, Iolanda Porcu, Silvana Sitzia, Efisio Tocco, Albina Putzu e Sergio Pibiri, con le voci fuori campo di Nina Marras, Graziella Cocco,Sandra Cocco e Albina Putzu, e Anna Rita Erbì, Caterina Mocci e Rosangela Aru nei panni di alcune donne del paese – con la partecipazione degli attori del Teatro del Segno Rosellina Lo Nardo, Anna Paola Marturano e Francesco Cittadini e l’assistenza tecnica di Gian Paolo Soru.
“Su Parenti Americanu” mostra uno spaccato della realtà isolana, pur con l’esasperazione e i toni grotteschi della commedia, tra il ricordo dell’emigrazione e dello spopolamento dei paesi e delle città, che affiora insieme a notizie, regali e lettere di familiari lontani, simbolo di una ferita sempre aperta (del dramma dei tanti che oggi come ieri son costretti a lasciare la loro patria, la famiglia e gli amici, per inseguire la speranza di un futuro migliore) e una sapiente ricostruzione delle dinamiche e dei rapporti tra gli abitanti di una piccola cittadina, con il diffondersi di voci sulle novità, tra i commenti e le più o meno fantasiose ipotesi che scaturiscono da eventi imprevisti e misteriosi.
Una pièce dal sapore vagamente macabro, ma soprattutto attenta ai meccanismi e ai delicati equilibri di una società in bilico tra antiche credenze e nuove mode e usanze, in cui entra in gioco quel paradossale atteggiamento in stile «non è vero… ma ci credo» davanti a timori e pensieri superstiziosi: l’effetto dell’inaugurazione di una moderna agenzia di pompe funebri sull’immaginario è travolgente, tanto da danneggiare gli affari della vicina macelleria, i cui clienti preferiscono servirsi altrove e magari fare un altro giro pur di non ritrovarsi a passare davanti all’infausta vetrina.
Tra segnali “soprannaturali” e comportamenti inusuali, il prevedibile successo di un’impresa di un settore che non conosce crisi rischia di condurre alla rovina il povero macellaio, il quale ne è così convinto dal portare il “concorrente” davanti al giudice per chiedere giustizia – e gli stessi spettatori saranno chiamati idealmente in causa, per stabilire in cuor loro i torti e le ragioni e immedesimarsi, attraverso la magia del teatro, con i dilemmi dei personaggi… con finale a sorpresa.
“Su Parenti Americanu” si inserisce nel programma delle celebrazioni e manifestazioni per la Festa di Sant’Eusebio a cura dell’omonimo Comitato, sotto la guida del parroco don Ferdinando Caschili, che prevede per STASERA (martedì 5 settembre) alle 19 al Ts’E/ Teatro Sant’Eusebio anche un convegno dal titolo emblematico: “Periferie Esistenziali”.
Nel foyer – fino al 10 settembre – sarà visitabile la mostra collettiva di dipinti, modellini e maquettes, espressione del talento e dell’amore per le arti figurative degli abitanti del quartiere: il Ts’E diventa sempre più un punto di riferimento per la vita culturale della comunità, grazie a progetti come “Teatro Senza Quartiere / per un quartiere senza teatro” e alle interazioni e sinergie tra gli artisti e i cittadini del rione ispirate all’idea che … come suggeriva Dostoevskij… «la bellezza salverà il mondo».
INGRESSO GRATUITO
Per informazioni: www.teatrodelsegno.com