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La missione è sempre quella archeologica che si snoda nell’area che, anche quest’anno, ha impegnato esperti e professionisti nel sito della necropoli punica: partita il 9 settembre, per sei settimane, gazie alla concessione del Ministero della Cultura al comune di Villamar, che finanzia il progetto, e alla sinergia con l’Università di Sassari, “cercheremo di approfondire lo sviluppo topografico e cronologico del sepolcreto e di migliorare le conoscenze sulla popolazione antica dal punto di vista antropologico”. Tra le nuove scoperte, l’impronta della mano, incisa e arrivata sino a noi: un dettaglio attraverso il quale si può immaginare una vita trascorsa tanti secoli fa, in un luogo diverso da quello attuale che chissà cosa tutto conserva ancora nel sottosuolo.
Per gli appassionati di storia e archeologia è in programma l’11 ottobre, presso casa Maiorchina alle 17,30, un incontro per raccontare del progresso della ricerca scientifica sulla necropoli punica.