Il fuoco, poi gli spari, tanti spari, e il terrore che prende il sopravvento in una mattina che, all’apparenza, doveva essere tranquilla. Le cinque guardie giurate rimaste ferite nell’assalto al portavalori sulla Ss 131, a Siligo, sono vive quasi per miracolo. Solo un proiettile ha raggiunto la gamba di uno dei vigilantes, sono tutti ricoverati all’ospedale ma potranno riabbracciare i propri cari. Il commando armato, stando alle ultime stime formato da dieci uomini, è riuscito a fuggire e le forze dell’ordine vanno avanti con le ricerche in ogni provincia sarda. Il rischio di una strage, anche stavolta, c’è stato tutto. E i sindacati protestano: “È l’ennesimo episodio che capita a discapito di chi va a lavorare sui portavalori. Abbiamo già fatto un primo incontro in prefettura, il passo successivo sarà un tavolo con tutte le società di trasporto per aumentare la sicurezza del personale”, afferma Antonello Lecis dell’Ugl. “Dopo questi assalti bisogna garantire più sicurezza a chi lavora nei furgoni, nell’ultimo decennio almeno 15 assalti in Sardegna. È anche inconcepibile rischiare la vita per 1200 euro al mese, hanno la domenica libera e per quello molti fanno questo lavoro ma il rischio c’è ogni volta che si parte”. E Lecis svela un retroscena abbastanza inquietante: “Col decreto Maroni hanno incentivato i trasporti, anche di 200mila euro, con un furgone non blindato. Il decreto dice che può farlo una guardia senza blindatura con la valigetta col portavalori. Non è mai successo sinora che abbiano fatto rapine a chi ha quegli importi, ma il rischio c’è”.
“E’ urgente istituire subito un tavolo di confronto nelle Prefetture per affrontare il tema della sicurezza degli operatori della vigilanza privata che operano nelle nostre strade in condizioni di elevato rischio”: lo chiede la segretaria regionale Filcams Cgil Nella Milazzo esprimendo preoccupazione per l’ennesimo assalto a un furgone portavalori, stamattina, al bivio per Siligo sulla 131.
Non è la prima volta che il sindacato richiama l’attenzione sui lavoratori di un settore quotidianamente esposto a gravi pericoli: “Continuiamo a chiedere un maggior riconoscimento professionale e rivendicare condizioni di sicurezza e di qualità” – ha detto la segretaria Filcams evidenziando che “quanto accaduto stamattina, con le guardie giurate ferite e il rischio potenziale che accadesse l’irreparabile, deve far riflettere tutti e portare a un confronto per riportare le nostre strade, i nostri territori, a una condizione di normalità”.











