“Sotto il banco trovavo bigliettini con su scritto ammazzati”: la storia di Edoardo, vittima di bullismo perché obeso e che ha trovato il coraggio di parlare ai suoi coetanei per combattere la piaga della violenza psicologica e fisica tra i giovani.
Al palazzetto dello sport, gremito da un insolito pubblico, è in corso l’evento organizzato dal Comune per celebrare la giornata internazionale contro il bullismo e il cyberbullismo.
Il giovane ragazzo ha raccontato la sua storia travagliata, segnata da prese in giro continue da parte dei compagni di classe: “Il modo per sfogarmi è stato l’autolesionismo. Inizialmente i graffi rappresentavano un modo per attirare l’attenzione, successivamente pensavo che dovevo punirmi. I graffi erano sempre di più, sangue su sangue, mi arrivavano messaggi anche su whatsapp che mi hanno portato alla depressione, ansia sociale sino a quando non mi sono fermato ai soliti graffi e sono andato oltre”. Edoardo è stato salvato per miracolo, vivo solo grazie al fatto che è stato rinvenuto in tempo e trasportato in ospedale. “Mi sono allora convinto che non potevo continuare a vivere così e che volevo dimagrire. Ho perso 57 chili e ho attraversato periodi in cui sono stato bulemico e anoressico. Questa esperienza l’ho presa come stimolo per lanciare un messaggio agli altri: cadere e rialzarsi perché non è giusto che buttiate la vostra vita per qualcuno che non apprezza”. Edoardo lancia un appello a chi è vittima di bullismo: “Parlatene con qualcuno, che siano gli amici, la famiglia, con gli insegnanti affinché la situazione non vi sfugga di mano”.