Ancora una volta è lui l’ago della bilancia di un partito sempre più confusionario e spaccato, Renato Soru, in questa settimana che si annuncia come la più rovente per il partito più diviso che mai, il Pd. Mentre sabato l’incontro di Tramatza ha segnato la scissione del gruppo Cabras-Fadda, ora autoribattezzatasi “area popolare e riformista”, ora spetta alla minoranza di Ignazio Angioni, che è riunita da stamattina alle 9 sempre a Tramatza, dire la sua. Il terzo gruppo, quello soriano, è per il momento silente, anche per l’assenza del patron di Tiscali, ora in Cina, da cui non giungono notizie.
Ancora una volta Soru è silurato dai suoi stessi alleati, più che mai divisi, sordi ai tentativi di conciliazione dell’ex governatore, fiducioso nell’operare quella “traversata”, che ora pare sempre più lontana, senza una maggioranza, anzi con i numeri giusti per aprire la crisi interna. Si vedrà come reagirà Soru, ancora tacciato di solitudine al comando, la solita accusa tirata fuori quando le spaccature lo colpiscono alle spalle.
Intanto ricompare la rediviva Barracciu, che rimanda volentieri la patata bollente a Soru, arroccandosi nella minoranza, ora per lei isola felice sul fronte dell’opposizione, con la fatidica frase: “Il segretario dovrebbe porsi una domanda e darsi una risposta”.
Che farà il segretario? C’è da aspettarsi una reazione non da poco, anche perchè vedersi contro l’area Cabras Fadda non è una novità per lui e si spera che finalmente trovi una soluzione con chi perpetua questo balletto di corsi e ricorsi, mandando a catafascio le sorti del partito e forse della Sardegna.













