I magistrati di Cagliari che indagano per corruzione e riciclaggio sul presidente della Regione Christian Solinas e su altre tre persone – il suo consulente Christian Stevelli, il dirigente Roberto Raimondi e l’imprenditore Roberto Zedda – sono pronti a volare a Tirana, in Albania, per vederci chiaro con una rogatoria sulla laurea ad honorem, con tanto di docenze, che sarebbe stata promessa a Solinas, secondo l’accusa grazie all’intermediazione di Stevelli, in cambio della nomina di Raimondi alla direzione generale di Eni Cbc Bacino del Mediterraneo, stipendio annuo 140mila euro. Raimondi avrebbe anche procurato una serie di docenze a Solinas alla Unilink, in questo caso in materie giuridiche. La seconda inchiesta riguarda invece il compromesso di vendita all’imprenditore, ed editore di Youtg Roberto Zedda di un ex abazia a Capoterra – e la caparra incassata – di proprietà di Solinas, un’operazione che sarebbe servita al governatore come garanzia per accendere il mutuo per l’acquisto della sua villa milionaria al quartiere del Sole, vicino al Poetto di Cagliari. Secondo la Procura, i 500mila euro in più pagati rispetto al valore reale del rudere sarebbero una tangente versata dall’imprenditore in cambio di appalti pubblici.
Intanto, la difesa ha presentato istanza di dissequestro di telefoni e computer al Tribunale del Riesame, che deciderà nei prossimi 10 giorni: le apparecchiature elettroniche, di proprietà degli indagati, sono state sequestrate dalla guardia di finanza fra venerdì e lunedì scorsi.












