“Smascherata la Direzione Generale dell’ARNAS Brotzu: nessun progetto esecutivo e cantierabile per le sale operatorie del polo Oncologico Businco, sconosciuto il cronoprogramma dei lavori. Le istituzioni mettano mano a questo disastro” Con grande preoccupazione e indignazione, USB Sanità si vede costretta a denunciare le gravi carenze nella gestione dei lavori previsti per le sale operatorie del Presidio Oncologico Businco. Gianfranco Angioni, referente del coordinamento aziendale USB Sanità, attacca duramente denunciando che la situazione attuale è inaccettabile e solleva seri interrogativi sulla credibilità della direzione generale. Angioni esprime il suo sconcerto: “È giunto il momento di mettere da parte i tentativi di dialogo costruttivo con questa amministrazione. In un contesto sanitario già complesso e aggravato da criticità che interessano tutti i reparti di degenza, troviamo assurdi gli appelli alle istituzioni regionali da parte della Direzione, che cerca di sviare le proprie responsabilità invece di concentrarsi su soluzioni concrete e dare risposte ai bisogni dei pazienti e operatori”. “Dopo attese prolungate, è inaccettabile che l’amministrazione tenti di confondere la nostra Organizzazione Sindacale presentando documenti che evidenziano l’assenza di un progetto esecutivo e cantierabile. Questo atteggiamento mina non solo l’affidabilità della direzione stessa, ma ha anche ripercussioni dirette sulla qualità e sull’efficienza del servizio sanitario offerto ai cittadini. È evidente che i cittadini meritano una sanità operativa e attenta alle loro esigenze e non possiamo tollerare ulteriori ritardi e mancanze. Numerosissime sono le problematiche che attanagliano il Polo Sanitario più importante della Sardegna e la problematica legata al Polo Oncologico è molto seria; continua il sindacalista: la mancanza di un progetto esecutivo e cantierabile ostacola il progresso delle opere necessarie. È cruciale che i fondi destinati al programma PNRR, in particolare quelli per l’adeguamento sismico e la riqualificazione strutturale dell’edificio F e del corpo staccato del Presidio Ospedaliero San Michele, siano utilizzati in modo chiaro e senza ambiguità. Il cronoprogramma preventivato, segnato da ritardi superiori ai sei mesi, evidenzia un problema sistemico serio, alimentando giustamente dubbi sulle capacità di chi ha in mano questo progetto e sull’apprensione di tutti gli operatori del settore e degli utenti dei servizi sanitari. La trasmissione degli atti richiesti ha sollevato ulteriori interrogativi. La direzione presenta informazioni che confondono sia i pazienti che il personale sanitario. È intollerabile che, in una situazione di emergenza, vengano diffuse notizie fuorvianti e manchi un’informazione chiara e aggiornata sui reali progressi dei lavori. Questa scarsa trasparenza mina la fiducia nella Direzione e rende ancora più urgente la richiesta di chiarezza. Non possiamo permettere che rassicurazioni diffuse alle autorità regionali si traducano in un vuoto di fatto, privo di riscontri concreti”. USB Sanità continua ad opporsi con fermezza al trasferimento delle attività chirurgiche del Polo Oncologico Regionale, consapevole delle devastanti conseguenze che tale decisione avrebbe sulla continuità delle cure per i pazienti. Aggiunge Angioni: “Non possiamo compromettere questioni così cruciali; ogni proposta deve tenere conto delle necessità reali dei pazienti. Invece di una ridistribuzione ampia delle attività all’interno del Presidio Ospedaliero San Michele, è essenziale razionalizzare gli spazi esistenti per garantire l’efficienza operativa e mantenere elevati standard di qualità nei servizi offerti e tutelare le diverse professionalità coinvolte”. Continua Gianfranco Angioni: “Abbiamo già formalmente richiesto chiarimenti immediati riguardo alla mancata inclusione del progetto esecutivo e del cronoprogramma aggiornato nella documentazione inviata dalla Direzione Generale. La mancanza di una risposta tempestiva e concreta non può essere tollerata”. Non esita il sindacalista: “Siamo pronti a coinvolgere le autorità giudiziarie competenti se non riceveremo indicazioni chiare e utili riguardo alla situazione. Il nostro obiettivo principale rimane quello di garantire il miglior servizio possibile in un contesto sanitario già fragile e compromesso”. In conclusione, con questo accorato appello, chiediamo alle istituzioni, già ampiamente informate, di intervenire in modo risolutivo. La salute e il benessere dei pazienti devono sempre essere al centro delle nostre azioni. Solo attraverso una gestione chiara e responsabile potremo perseguire il nostro impegno verso una sanità che funzioni a beneficio di tutti. Non possiamo più tollerare l’incertezza e l’indifferenza che caratterizzano gli ultimi sviluppi; è tempo di agire per garantire un futuro migliore per il sistema sanitario e per coloro che ne beneficiano”.