Il sistema pubblico lumaca non si smentisce: anche a questo giro, per la proclamazione di presidente e consiglieri regionali bisognerà attendere aprile. Se va proprio benissimo, fine marzo. Ancora una volta, dunque, i tempi della pubblica amministrazione – non solo della regione ma anche e forse soprattutto in questo caso dei comuni – si rivelano incompatibili dalla vita reale.
Intanto ci sono 19 seggi dove lo scrutinio non è ancora finito, e non finirà mai perché ci penseranno direttamente i tribunali. Poi, i tempi tecnici per la verifica dei verbali e l’ultimazione del lavoro sui voti non assegnati. Insomma, se va benissimo si arriverà a fine marzo, ma si potrebbe arrivare direttamente ad aprile come era già successo cinque anni fa per Solinas.
Oggi, alle 15, dovrebbe insediarsi nel capoluogo sardo l’organismo guidato dal magistrato Giovanni Lavena, ma sono già al lavoro gli uffici centrali circoscrizionali dei tribunali che entro 24 ore dal ricevimento degli atti hanno già cominciato lo spoglio delle schede non ultimato nei seggi. Poi si passerà ai voti contestati e alla verifica dei verbali, quindi alla trasmissione degli atti all’ufficio centrale regionale per la proclamazione degli eletti. Da quel momento la presidente della Regione dovrà convocare la prima seduta del Consiglio regionale entro 20 giorni, ma è possibile che Todde voglia accorciare i tempi imprimendo un’accelerata su tutti gli adempimenti previsti.
Nella prima seduta dell’aula, infatti, oltre al giuramento dei 60 consiglieri è prevista anche l’elezione del presidente dell’assemblea legislativa e le comunicazioni del governatore con la presentazione della giunta e l’illustrazione del programma di legislatura, una sequenza di atti fissati dalla legge statutaria per la quale potrebbero volerci più giorni. Ovviamente tutto il lavoro preliminare alla ufficializzazione degli assessori dovrà inevitabilmente tenere conto delle diverse forze politiche che hanno contribuito alla vittoria.