Sabato 16 gennaio a Siliqua si è tenuto il tradizionale evento denominato “Su fogaroni de Sant’Antoni e de Santu Srebestianu”, organizzato dall’amministrazione comunale in collaborazione con la parrocchia san Giorgio, la Pro loco e alcune associazioni culturali locali, in primis il Pan Siliqua. Alle ore 18,00 in parrocchia si è svolta la santa Messa. Poi. alle 19,30, nello spiazzo antistante la caserma dei carabinieri, in via Oslo, è stato acceso il consueto falò. Poi, dopo la benedizione del rogo a cura di don Davide Cannella. Poi, nei locali dell’Esagono degustazioni gastronomiche, con la classica favata preparata da Franco Frongia in collaborazione col comitato Santa Margherita. Ma cosa c’è dietro questa tradizionale usanza? Un’antica storia narra che su “fogaroni”, tanti anni fa si svolgeva davanti alla chiesa di San Sebastiano, in piazza Martiri. Poi, per questioni di spazio, era stato trasferito nel piazzale della parrocchia. I preparativi iniziavano in genere una settimana prima. Gli abitanti del posto contribuivano a preparare la catasta di legna da ardere, portando col carro trainato dai buoi, dal cavallo o con l’asinello, tronchi e radici di alberi, mentre i ragazzini a piedi portavano qualche fascina. La notte del 20 gennaio, il parroco o forse il più anziano del paese con il nome Antonio o Sebastiano, provvedeva ad accendere “su fogaroni” che stava acceso diversi giorni. Per tutta la notte si ballava, si raccontavano storie, ma c’era anche chi utilizzando il braciere si portava a casa un po’ di brace per scaldarsi.













