Sestu non dimentica la sua Emanuela Loi: “La ricorderemo alla presenza dei familiari e delle autorità civili e religiose, 19 Luglio alle ore 9.00 con una Santa Messa nella Cappella del Cimitero e a seguire con la deposizione della corona di fiori. Ricordiamola insieme come ogni anno, per non dimenticare”. Così la sindaca Paola Secci annuncia la cerimonia per la giovane poliziotta che ha dato l sua vita per difendere la legalità: 32 anni dalla strage di via d’Amelio in cui persero la vita il giudice Borsellino e la sua scorta. “E lei dovrebbe difendere me? Dovrei essere io a difendere lei”: con queste parole, sorridendo, Borsellino accolse Emanuela che non si era sottratta al suo lavoro duro e difficile con la consapevolezza che tutto sarebbe potuto accadere, da un momento all’altro. Pochi mesi prima era stato il giudice Giovanni Falcone a cadere per colpa del tritolo fatto esplodere da chi aveva dichiarato guerra allo Stato. Il 19 luglio 1992 fu il turno di Borsellino, della donna e degli uomini che non lo hanno abbandonato. “Un sorriso che ci dà speranza e gioia di vivere. La voglia di urlare al mondo che oggi mantengono in noi vivi quegli stessi ideali per cui tanti uomini e donne come Emanuela Loi, attraverso il proprio lavoro, si sono battuti” aveva espresso la sorella Maria Claudia Loi. Un sorriso che, oggi più che mai, splende per ricordare, per non dimenticare mai quel giorno in cui la guerra si era consumata sotto casa della mamma del giudice che non si piegò alla mafia.









