Sestu, altri retroscena dopo l’arresto del capo dell’ufficio tecnico con la mazzetta: i carabinieri trovano tremila euro in un barattolo a casa sua. E ora indagano per capire se Antonio Fadda, 55 anni, finito in carcere per avere intascato una mazzetta per la costruzione del primo impianto nazionale di idrogeno, abbia svolto altre attività poco chiare, destando il sospetto degli inquirenti. Intanto sono stati sequestrati computer e telefoni cellulari, che potrebbero contenere altre tracce della “trattativa” che ha portato Fadda a farsi consegnare il denaro prima del clamoroso arresto in flagranza. L’accusa per Fadda ha un nome specifico: induzione indebita a dare o promettere utilità. La denuncia è partita da Italgas, per velocizzare la partica secondo le prime indagini Fadda avrebbe chiesto seimila euro.