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Come vivono gli emigrati sardi questi mesi di emergenza sanitaria che risiedono in Germania? In Italia queste sono ore decisive per i titolari di bar e ristoranti che sono alle prese con le proporzioni tra metri quadri, barriere divisorie, ricambio di aria naturale, la ventilazione dei locali e menù scritti su lavagna o su fogli monouso.
Passeggiare per strada magari in compagnia e nel mentre mangiare un bel gelato senza avere in tasca l’autocertificazione è un sogno che si sta per realizzare. Dopo lunghi mesi trascorsi in casa a immaginare un ritorno alla normalità, o quasi, in Germania le restrizioni e i divieti imposti dal governo non sembrano abbiano gravato eccessivamente sui cittadini. A raccontare come scorre il tempo in Deutschland è Sergio Steri di Serramanna, residente in Germania da circa vent’anni. Vive a Veitsbronn con la moglie e le loro tre figlie ed è titolare di una piccola gelateria. Dal 16 marzo non sono più consentiti i tavoli in terrazza, ma solo gelato da asporto e cosi è stato anche per ristoranti e pizzerie. “Per fortuna non vivo questa situazione con tante difficoltà – spiega Sergio Steri – non abbiamo avuto troppe restrizioni come in Italia; qui fino a oggi la gente è stata libera di muoversi sempre, con le giuste precauzioni, distanza di sicurezza, fino all’inizio di maggio, in cui si è imposto l’obbligo di indossare le mascherine dentro i locali pubblici e i supermercati. Nel nostro paese vivono circa 7000 abitanti e ci sono stati dei casi positivi anche qui, ma la gente non vive con il terrore del contagio.
Io quasi da subito ho usato la mascherina e lo faccio ancora, anche perché si rischiano delle multe salate.
Mia moglie dalla scorsa settimana è rientrata a scuola; è insegnante e ha delle classi che danno gli esami di maturità. Per il resto, asili e scuole elementari sono ancora chiuse. Ma già il fatto di non avere l’obbligo dell’autocertificazione ci fa vivere in modo più sereno. Non posso lamentarmi, da quando è cominciato questo periodo anomalo ho la fortuna di non avere avuto tanti problemi. La gelateria è sempre rimasta aperta; certo lavoro un po’ meno, ma comunque sia non mi posso lamentare.
Qui ci sono state poche restrizioni, la gente può uscire e, perchè no, un gelato durante una passeggiata va sempre bene.
Mi dispiace per chi ha dovuto chiudere. Mi auguro che presto si torni a una vita migliore. La Germania è un paese responsabile ma anche qui ci sono tante falle da riempire. Però chi è in disoccupazione riceve il sussidio promesso senza tanta burocrazia”.