Selvaggia Lucarelli attacca a testa bassa le raccolte fondi per Paolo Palumbo, il 26enne di Oristano malato di Sla, e per Mara, in coma in Australia che i genitori vogliono riportare in Sardegna e, grazie all’sos lanciato sui social, hanno raccolto 71mila euro.
Secondo la Lucarelli, nelle raccolte fondi di entrambi ci sono molti aspetti oscuri, a partire dal fatto che, nonostante le sollecitazioni, non ci sono state rendicontazioni delle spese sostenute e anzi, sul caso di Mara, incalza dicendo che, appena fatta la denuncia sui social, la raccolta – più volte riaperta quando veniva raggiunto il tetto inizialmente fissato – è stata immediatamente chiusa. Piccato, il sindaco di Fluminimaggiore Marco Corrias, promotore della raccolta, ha detto di pretendere le scuse dalla Lucarelli per aver offeso un’intera comunità. “Inizialmente volevano arrivare a 25mila, dopo un’ora sono arrivati alla cifra. L’hanno alzata a 45mila dicendo che le spese erano cambiate. Arrivati a 45mila in due giorni. A distanza di una settimana la raccolta è ancora aperta e siamo a 71mila. Quindi due ore fa dico che mi insospettisce una raccolta fondi e ora improvvisamente chiude”
Ancora più fitte le ombre su Palumbo, molto presente sui social e circondato da una famiglia altrettanto attiva nella gestione delle sue drammatiche vicende. “Premessa: la storia opaca che sto per raccontare contiene un’importante e drammatica verità, e cioè che il suo protagonista è davvero malato di sla. Tutto il resto, invece, è un disegno confuso in cui verità, truffe e sospetti sono un unico guazzabuglio”, scrive la Lucarelli inaugurando proprio con la storia di Palumbo lo speciale per il Domani.
“E’ molto presente sui social, su cui lancia spesso raccolte fondi per sostenerlo nella sua malattia”, sottolinea la Lucarelli ricordando anche la partecipazione a Sanremo e gli incontri con il Papa, con Obama, con Mattarella e le vicende giudiziarie del padre. “Marco Palumbo, padre di Paolo e principale organizzatore di tutte le attività legate al figlio malato, è originario di Nuoro ed è stato condannato per “associazione a delinquere finalizzata a dichiarazione fraudolenta e uso di fatture per operazioni inesistenti”, reati commessi a Oristano tra il 2007 e il 2008. “Marco Palumbo, padre di Paolo e principale organizzatore di tutte le attività legate al figlio malato, è originario di Nuoro ed è stato condannato per “associazione a delinquere finalizzata a dichiarazione fraudolenta e uso di fatture per operazioni inesistenti”, reati che ha commesso a Oristano tra il 2007 e il 2008, scrive ancora Lucarelli, ricordando anche le questioni legali rispetto ai diritti della canzone sanremese.
Nessuna replica, finora, dalla famiglia Palumbo.










