E’ stato un selfie, maledetto, con lo sfondo del lago di Como, a portarsi via Antonio Pittorru, 20 anni, di Calangianus, provincia di Sassari. Da un anno studiava a Milano, era uno studente modello. Un sognatore come si è a quell’età, appassionato delle lingue e dall’arte. Era infatti iscritto all’accademia delle belle arti di Brera. Secondo quanto ricostruito Antonio il 2 giugno si è recato da solo sul lungolago e una volta giunto davanti a Villa Geno, si sarebbe sporto dal parapetto, per scattarsi un selfie. Poi perdendo l’equilibrio è precipitato da un’altezza di 8 metri, finendo in acqua. A nulla è servito il tentativo di soccorso di uno dei presenti che assistendo alla scena si è immediatamente tuffato nelle acque del lago, non riuscendo, però, a raggiungerlo. Troppo forti le correnti. Il giovane è annegato, il suo corpo è stato recuperato un’ora dopo dai sommozzatori. Una tragedia assurda, che non trova spiegazioni e che lascia due genitori nel dolore più profondo, innaturale: la morte di un figlio. Una intera famiglia attonita.
Intanto il suo profilo Facebook è diventato commemorativo “in memoria di Antonio Pittorru. Speriamo che le persone che amano Antonio troveranno conforto nel visitare il suo profilo per ricordare lui e la sua vita” si legge.
Quel profilo che racconta di un giovane con una lunga vita davanti, amante della fotografia, dell’arte, delle lingue. I suoi post erano prevalentemente in inglese. Un giovane brillante che un destino maledetto e assurdo ha voluto spegnere.












