Potranno essere adottate dai cittadini, “i “genitori” daranno un nome e potranno venire, se lo si desidera, a coccolarle o giocare con loro, mangeranno finalmente sano”. Si chiama “free chickens” il pollaio all’aria aperta dove i pennuti hanno iniziato una nuova vita, lontano da gabbie e sfruttamento, “una scelta etica dove tutti potranno raccogliere i frutti” spiega Pilia.
Da anni porta avanti il progetto degli orti condivisi Raku-Ando, in quel terreno situato tra Selargius e Monserrato, vicino al policlinico, dove si può assaporare la vita della campagna, coltivare, produrre e raccogliere. Tra frutti e ortaggi ora spuntano loro, le galline “felici”, finalmente, animali, esseri viventi e non oggetti che devono mangiare e sfornare uova per poi essere soppresse dopo pochi mesi di vita. Le galline hanno circa 14 mesi e per gli allevamenti intensivi sono ”vecchie”, una gallina può vivere anche 10 anni, “queste non hanno mai visto il sole, non hanno mai razzolato, mai assaggiato un filo d’erba, adesso sono galline fortunate e sapranno indubbiamente ripagare in maniera naturale la loro libertà”.
“Sono un tassello dei miei progetti di orti condivisi – prosegue Pilia – in pratica ho riservato loro una parte del terreno e le galline verranno date in adozione ma vivranno la loro vita qui in libertà”. La passione e l’amore per la natura prende vita, insomma, più che mai: gli animali hanno già attirato l’attenzione di tanti, destinati a una vita che tale non può essere definita, ora, invece, possono scoprire la natura, il piacere di zampettare nel terreno e mettere tra il becco ciò che il loro istinto comanda.












