Selargius, vignette al veleno nella bacheca del Comune contro l’Unione Sarda. Un caso senza precedenti: un consigliere comunale attacca (con cattivo gusto) una giornalista, il direttore dell’Unione replica duramente sul suo blog parlando di “sessismo”. Una vicenda che in realtà sembra avere radici nel duro scontro che Muroni ha avuto nei giorni scorsi con Maninchedda, e quindi col Partito dei Sardi. Il consigliere Ferrucciuo Sanvido attacca sul suo profilo: “Selargius e quanto vi accade sono vittime di un’informazione alterata, faziosa e con comunicazioni di terza mano assolutamente inattendibili, non verificate e prive di contraddittorio. Pretendere smentite sarebbe controproducente, denunciare tanto abuso darebbe notorietà a chi deontologicamente è distante dalla corretta informazione e dal giornalismo in genere, pertanto non posso che replicare cosi: chi di penna ferisce di matita perisce”. Nel suo blog Muroni replica: “Ci sono un sindaco, un Consiglio comunale e una corrispondente del più diffuso giornale della Sardegna. Brava, volenterosa, apprezzata dai colleghi che lavorano con lei. Fare il corrispondente dai territori – credete a uno che, dopo averlo fatto per anni, rivendica con orgoglio quella palestra di provenienza – è molto difficile. Si guadagna poco, si deve lottare per guadagnare spazi, non si hanno tutele sindacali e spesso si è quasi trasparenti per la redazione centrale. E, per di più, essendo a contatto quotidiano con persone, fatti, situazioni e tensioni, si è in prima linea, sottoposti a mille pressioni, che oscillano tra la lusinga e la minaccia.
Ora, accade che le corrispondenze di Sara Marci non piacciano a tutti i consiglieri comunali. E ci può stare. Accade anche che qualcuno critichi aspramente la corrispondente e ci può stare. Ma può accadere che ci sia un consigliere comunale – per coincidenza vicino a un partito che non nasconde la sua insofferenza nei confronti de L’Unione Sarda – che appende nella bacheca del Comune una vignetta sessista, lesiva della libertà di stampa e irrispettosa del vivere civile? Può accedere che, dopo la rimozione ordinata dal sindaco, la vignetta torni ad apparire su Facebook, rivendicata dal consigliere comunale di cui sopra?
Consigliere Ferruccio Sanvido, se può, si vergogni. Ripensi al suo significato di uomo delle istituzioni, di dipendente regionale e di militante di un partito politico. Ripensi al male che ha fatto non solo alla persona che ha preso di mira ma al significato profondo di essere donne lavoratrici, di essere rappresentanti di un giornale libero, di essere umani. E dunque sempre meritori di rispetto”. Anche la redazione di Casteddu Online condanna il gesto del consigliere Sanvido e esprime la massima solidarietà nei confronti della giornalista presa di mira. Un precedente davvero pericoloso per l’informazione, soprattutto nei confronti di una donna. Nella foto, il consigliere Sanvido.











