Non solo: “A vietare, laddove le testimonianze siano di rilevante importanza, ogni attività edificatoria”. A non far calmare le acque e a tentare il tutto per tutto è il consigliere Mario Tuveri, promotore da tempo di numerose iniziative finalizzate alla salvaguardia del territorio. Già a settembre Tuveri si era recato a Su Padru sita nell’agro di Selargius, nella quale insiste una centrale elettrica e numerosi tralicci di cavi ad alta tensione “che secondo alcuni creerebbero campi elettrici e magnetici. Lo scopo del sopralluogo era dettato dall’esigenza di prendere conoscenza dei luoghi dove è in previsione la realizzazione di una sottostazione di conversione di energia elettrica da parte di Terna s.p.a. in esecuzione del progetto cd. Tyrrenian Link”.
La località e quella confinante denominata Su Truncu e S’Ollastu sono state peraltro segnalate come zone ad evidenza archeologica nelle osservazioni al PUC in corso di approvazione nel 2011 da parte del Comune di Selargius che il Gruppo Archeologico Selargino ha trasmesso “sia a quest’ultimo sia a vari enti tra cui la Sopraintendenza Archeologica di Cagliari. Una identica segnalazione è stata, poi, riportata nel libro dal titolo “Selargius Percorsi della memoria” pubblicato nel 2014 dall’ex ispettore onorario della Sopraintendenza di Cagliari Carlo Desogus.
Ciononostante, in occasione dell’approvazione del PUC avvenuta nel 2017, il Comune non individuava nella propria tavola d’indagine le zone tra quelle considerate a rischio archeologico. Ad ogni buon conto, durante l’ispezione, accompagnato da Ivan Monni, sono stati rinvenuti fortuitamente, in alcuni terreni percorsi, indicati unicamente agli organi competenti, materiale che sospettava essere di tipo archeologico e che, per evitare che venisse trafugato perché a vista, è stato portato via con l’intenzione di consegnarlo al sindaco in occasione dell’adunanza consiliare che si sarebbe tenuta a settembre”.
Martedì si discuterà di questo argomento in consiglio comunale, “la normativa europea introduce degli iter semplificati” per la realizzazione di certi interventi, “se non si procede ad una modifica di questa disciplina non si potrà ottenere nulla, neppure la revisione del progetto di Terna”. Tuveri aggiunge: “Se quel cavo deve essere posato è giusto che si ricevano compensazioni poiché è un sacrificio che si ripercuoterà nel tempo. Io, ovviamente, mi auguro di no”.











