C’era sempre una telecamera pronta da accendere, quando in redazione compariva la sagoma imponente di tziu Lai. Il suo telefono squillava in continuazione ed erano i poveri, gli ultimi, i bisognosi, i derelitti che lo chiamavano ad affrontare inchieste giornalistiche delicatissime. Ci ha lasciato Antonello Lai, detto Tziu Lai, il giornalista che ha inventato un vero e proprio filone: intervistare i disperati, i bisognosi, era il difensore di un popolo che prima di lui era invisibile. Ho lavorato per anni con lui a Tcs e la sua grande umanità resterà nella storia di chiunque lo abbia conosciuto. Una grande perdita non solo per il giornalismo, non solo per gli ascoltatori. Mancherà la sua voce di denuncia, una delle poche, oggi la città e’ più vuota.
Insieme al fidatissimo cameramen Chicco Lecca, altra persona dall’animo squisito come lui, formava una coppia di lavoro formidabile. Non avevano paura di nulla, neanche quando sono stati aggrediti nei campi Rom o davanti a un circolo di Is Mirrionis hanno arretrato di un millimetro la frontiera del giornalismo libero. La loro era una sfida umanitaria: informare come una missione, garantire voce a chi nei giornali o nelle televisioni non ne poteva avere. Il controcanto dei politici. Lo cercavano tutti, dai canyon di Tuvixeddu a ogni angolo dei quartieri più popolari della città. Lo amavano e soprattutto lo rispettavano, e i politici un po’ lo temevano perchè quando apriva il microfono, piovevano anche le domande scomode, quelle che di solito non fa nessuno. Antonello Lai sapeva cambiarti la giornata anche con un sorriso, una battuta dissacrante, lo incontravi ovunque in città, al market e nelle strade. Pochi lo sanno, ma Antonello spesso tirava fuori dalla tasca il portafoglio e dava il suo contributo persino in denaro a chi ne aveva davvero bisogno. Era l’amico della porta accanto, era il protagonista non protagonista, non è mai salito su alcun piedistallo e non ha mai lasciato il suo posto in prima linea per la solidarietà.
Forse l’unico vero cronista d’assalto in un’epoca di agenzie e servizi sempre più standardizzati. Antonello era Antonello, inimitabile, insostituibile. La sua “Zona Franca” è stata la colonna di Tcs, ultimamente insieme a Chicco aveva tirato su la pagina Fb “La Zona di Antonello Lai” con grandissimo successo. Oggi il suo cuore ha cessato di battere ma il suo ricordo resterà indelebile. Il ricordo di un grande giornalista che inventò un metodo tutto nuovo di fare cronaca, ma soprattutto il cuore buono di un cittadino speciale.











