In Sardegna il 13,2% dei minori non arriva neanche al diploma delle superiori, perché abbandona precocemente gli studi. E ben il 70%, ovvero 7 ragazzi sardi su 10, non ha il livello base delle competenze in matematica. Intanto, cresce a dismisura il numero dei neet, ovvero i giovani fra i 15 e i 29 anni che si trovano in un limbo fuori da ogni percorso di lavoro, istruzione o formazione, nell’isola il 23,1%.
Il quadro della dispersione scolastica è sempre più a tinte fosche, anche per colpa di investimenti inadeguati nel settore dell’istruzione, fanalino di coda delle politiche italiane. Come per il tempo pieno, ad esempio: nella scuola primaria le scuole che lo garantiscono superano di poco il 50% solo in alcune regioni del centronord, mentre al sud la situazione è disastrosa. Un elemento determinante, secondo Save the children, perché la mancanza del tempo pieno impedisce alle famiglie di potersi adeguatamente organizzare con gli orari: in una realtà in cui è indispensabile lavorare in due per sopravvivere al costo della vita impazzito, spesso per i genitori è impossibile accompagnare o riprendere i figli, e laddove non ci sono parenti a supporto o mezzi pubblici questo comporta inevitabilmente l’abbandono della scuola. In Sardegna l’offerta del tempo pieno raggiunge il 36,8%.













