Scontro sulle patenti in Sardegna: “L’assessora Manca sbaglia, vi raccontiamo i veri problemi di noi autisti”. Nicola Contini, coordinatore regionale della Uil Trasporti, non ci sta e ribatte così all’assessora: “In relazione alle recenti dichiarazioni, alla stampa, dell’Assessora al Lavoro, Desiré Manca, riguardanti l’approvazione di una misura sperimentale destinata a finanziare il conseguimento delle patenti superiori per affrontare la carenza di autisti in Sardegna, esprimiamo la nostra profonda perplessità e preoccupazione. “Labor improbus omnia vincit?” No, non è la fatica acritica che risolve le criticità di un settore, ma l’adozione di politiche in grado di garantire dignità e valorizzazione del lavoro. La misura proposta dall’Assessora ignora le radici del problema e manca di una visione sistemica: la difficoltà di trovare personale non deriva dai costi delle patenti, bensì da condizioni lavorative insostenibili retribuite in maniera misera che rendono questo mestiere poco attrattivo e impraticabile nel lungo periodo. Le criticità del nostro lavoro Le retribuzioni non adeguate poiché un lavoratore neoassunto percepisce uno stipendio di 1.500 euro mensili lordi (come da CCNL), cifra che dopo 22 anni di servizio sale a malapena a 1.850 euro, sempre lordi. Questi importi sono lontani dal compensare le responsabilità di una professione che richiede precisione, prontezza e resistenza fisica e mentale. È il mestiere che presenta, più di tutti, il rischio di fenomeni di burnout, con oltre il 60% dei lavoratori coinvolti. Il Part-time imposto dove in molte aziende, come ARST SpA, i nuovi assunti sono spesso inquadrati con contratti part-time che li costringono a nastri lavorativi di 9-10 ore giornaliere per una retribuzione netta di poco superiore ai 1.000 euro, se non meno. È un sistema che, oltre a creare disparità economiche, rende impossibile pianificare una vita familiare o personale dignitosa. I turni usuranti e irregolari dove gli orari di lavoro prevedono sveglie alle prime ore del mattino, turni serali e riposi ridotti. Si passa da un turno alle 3:30 del mattino a uno che termina oltre la mezzanotte, limitando un adeguato recupero psicofisico e aumentando il rischio di incidenti. Senza contare che, in molte aziende, il proprio turno di lavoro lo si conosce con precisione solo 48 ore prima, sebbene siano presenti i mensili con le rotazioni ma che, per esigenze di servizio, possono essere modificati all’ultimo. Come organizzare una serata con i figli? Come organizzare una visita medica importante? Le responsabilità non tutelate perché gli autisti devono garantire la sicurezza di passeggeri e mezzi, affrontando al contempo situazioni di inciviltà, comportamenti violenti o maleducati e pericoli su strada, spesso senza il supporto necessario da parte delle istituzioni e senza la benchè minima possibilità di sfogarsi con qualcuno”.












