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Scommesse online non autorizzate: la finanza contesta ricavi per oltre 938mila euro.
Nell’ambito delle attività di contrasto all’evasione e alle frodi fiscali, la 2^ Compagnia di Cagliari ha concluso una verifica fiscale nei confronti di una persona fisica residente a Cagliari, che gestiva abusivamente un canale di scommesse online.
L’attività ispettiva trae origine da una complessa attività di polizia giudiziaria eseguita da altro reparto del Corpo su tutto il territorio nazionale e che ha consentito di individuare una articolata e diffusa rete di soggetti che, in maniera abusiva, hanno gestito canali di scommesse online attraverso provider esteri.
Nello specifico, le suddette indagini hanno evidenziato che il soggetto sottoposto a verifica ha gestito un vero e proprio canale di scommesse on line su eventi sportivi, al di fuori della rete ufficiale autorizzata in via esclusiva dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, attraverso la costituzione di una società nell’isola di Malta e di un sito internet con provider negli Stati Uniti d’America.
Come noto, per poter esercitare l’attività di giochi e scommesse on line in Italia è necessario ottenere il rilascio da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato i prescritti titoli autorizzativi ai sensi della Legge 401/1989 e successive modificazioni, anche se il soggetto economico sia stato autorizzato in un altro Paese dell’Unione Europea.
Attraverso la costituzione della società all’estero e l’utilizzo di un canale on line non autorizzato, il soggetto attenzionato ha cercato di sottrarsi non solo al pagamento delle imposte previste sui giochi e scommesse ma anche ai controlli amministrativi e autorizzativi da parte dei Monopoli di Stato.
Per tali motivi, il responsabile è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria e i dati acquisiti nell’ambito delle indagini sono stati resi disponibili per le conseguenti contestazioni di natura fiscale.
Nel corso delle attività ispettive sono state acquisite risultanze probatorie, anche attraverso l’utilizzo delle indagini finanziarie, che hanno consentito di ricostruire il volume complessivo delle giocate e dei relativi incassi, sui quali il gestore non autorizzato non ha mai pagato le imposte in Italia.
I guadagni conseguiti, attesa la provenienza da reato dovuta alla violazione penale dell’esercizio abuso del gioco on line, ai sensi della normativa vigente sono assoggettabili a tassazione ai fini delle imposte dirette come proventi illeciti.
Complessivamente, le Fiamme Gialle hanno contestato al soggetto verificato, oltre all’omessa presentazione della dichiarazione dei redditi qualificandolo come evasore totale, ricavi non dichiarati per 938.949 euro.
L’intervento ha evidenziato l’efficacia delle strategie investigative a 360 gradi con le quali vengono intercettate le diverse implicazioni illecite di carattere economico finanziario sottese ad una medesima condotta e si inserisce nel più ampio ed articolato dispositivo della Guardia di Finanza finalizzato sia al contrasto dell’evasione fiscale, fenomeno che produce effetti negativi per l’economia, danneggia le risorse economiche dello Stato ed accresce il carico fiscale per i cittadini onesti, che della lotta al gioco illegale e abusivo a tutela dei consumatori a fronte di proposte di gioco illegali, prive di alcuna garanzia ed in difesa delle fasce più deboli e dei minori.