“Sciopero improrogabile al Brotzu, vogliamo un commissario ad acta per ripianare i fondi in modo equo”

La dura lettera della Uil: “La situazione operativa ed economica dei lavoratori è peggiorata, hanno perso le fasce economiche di due anni: poca chiarezza sui fondi contrattuali”


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Va avanti il fuoco di polemiche interne all’ospedale Brotzu. La Uil-Fpl, attraverso il suo segretario territoriale Attilio Carta e, dalla segreteria aziendale, Fabio Sanna, chiede che sia nominato “un commissario ad Acta per determinare e ripianare definitivamente i fondi contrattuali dell’AO Brotzu, in modo equo e congruo”. Per i sindacalisti, “dopo diciotto mesi di vane attese, al Brotzu, i lavoratori devono constatare che, purtroppo, la loro situazione operativa, professionale e soprattutto economica anziché migliorare è addirittura peggiorata. È di ieri la notizia che finalmente anche chi in precedenza privilegiava il padrone ai lavoratori, finalmente, anche se piuttosto tardivamente, parrebbe essersi convinto che un’iniziativa sindacale forte ed unitaria quale lo stato di agitazione, già sostenuta a gran voce dalla Uil, è oramai improrogabile. Meglio tardi che mai! L’unità sindacale, quale presidio di vigilanza sull’operato delle amministrazioni a tutela dei lavoratori, se sincera e non strumentale, è sempre utile”.

 

 

“Purtroppo però”, prosegue la Uil, “a monte di tutto emerge prepotentemente la poca chiarezza sulla certificazione di fondi contrattuali, condizione che renderebbero gli accordi, imprudentemente sottoscritti, di dubbia legittimità.
Condizione che, se non puntualmente ed autorevolmente chiarita, potrebbero vanificare l’efficacia degli stessi accordi, rendendoli di fatto inapplicabili, in quanto illegittimi. Accordi che, proprio per tali motivazioni, la Uil non ha mai sottoscritto, già dai tempi della precedente amministrazione. (Dov’erano però tutti coloro che oggi gridano allo scandalo?). Però non c’è tempo per le polemiche. La Uil, invece, preferisce l’unione sindacale, purché all’interno della stessa unità d’intenti. Il tempo sarà maestro. Analizzando attentamente i fatti che si sono succeduti dalla fatidica data del 15 luglio 2015: parrebbe infatti che in quell’anno venne deliberato un bilancio preventivo con svariati milioni di rosso. Venne pubblicamente sollevata, e mai chiarita, quest’apparente anomalia. Altresì da quel momento sono pure emerse grosse difficoltà nel constatare la reale certificazione dei fondi contrattuali. È altrettanto vero che in questi anni i Lavoratori dell’Azienda Brotzu abbiano “perso” per strada le fasce economiche di almeno due annualità ed ogni qual volta vengono assegnate le percepiscono al massimo il 25% degli aventi diritto a fronte, invece, del 70-80% dei loro colleghi delle altre realtà sarde. Sono stati persino appianati i debiti per anomalo utilizzo di alcuni istituti contrattuali quali lo straordinario, a carico dei Lavoratori stessi e non dell’azienda. Ma i lavoratori della più grande azienda sanitaria sarda non si meritano tutto questo. Di fronte a questo triste scenario, la stesso proclamato stato di agitazione, pur se meritevole di convinta adesione, potrebbe non essere sufficiente a risolvere definitivamente i problemi del Brotzu. La problematica della poca chiarezza della certificazione dei fondi contrattuali, con tutte le conseguenze del caso, viene quindi da lontano. Poiché sinora nessuno, quantunque le insistenti richieste, è stato in grado di chiarirla, con forza, la Uil chiede che le autorità governative e regionali di competenza in indirizzo si facciano carico di affrontare e risolvere definitivamente questa grave anomalia che si abbatte pesantemente sui lavoratori, contribuendo a peggiorarne esponenzialmente il loro stato psico fisico ed economico”.

 

E, sulla nomina del commissario ad acta, i due sindacalisti notano che “è del tutto evidente che in assenza di pronto riscontro il sindacato sarà costretto a perseverare nell’inasprimento dell’azione sindacale in atto”.