“Stavo guidando io”. Tre parole, dette da Nicola Dessì lunedì ai carabinieri di Dolianova, che non solo scagionano l’amico sparito nel nulla per 30 ore dopo lo schianto sulla Statale 387 costato la vita a Daniele Picciau, ma che lo fanno iscrivere automaticamente nel registro degli indagati per omicidio stradale. La confessione è avvenuta alla presenza del suo legale, l’avvocato Stefano Murgia: il ventottenne ha ammesso di trovarsi al volante della Bmw quando è avvenuto lo schianto pauroso contro il guardrail. E, intanto, c’è anche la piena conferma che nessuno degli occupanti avesse la patente. Dessì ha riportato ferite al braccio e fratture alle costole, ed è uscito da pochissimi giorni dall’ospedale Brotzu. Intanto, vanno avanti a ritmo serrato le indagini: resta indagato Nicola Ibba, scappato dopo lo schianto e diventato “uccel di bosco” per oltre un giorno, prima di presentarsi in caserma.
Gli esperti sono già al lavoro: in prima linea c’è il medico legale Roberto Demontis che dovrà consultare i referti medici dei giovani a bordo per capire dove si trovassero seduti. C’è poi l’ingegnere Stefano Ferrigno, che dovrà analizzare le tracce ematiche a bordo della Bmw.











