“Sardegna zona arancione? Solinas sapeva da giorni ma diceva che era tutto ok. Ristoratori beffati”

Attacco di Zedda dopo l’audizione in commissione Sanità dell’assessore Nieddu. “Se mercoledì era già evidente il declassamento della Sardegna a fronte dei dati del giorno prima, perché si è continuato a dire che tutto era a posto inducendo quindi i titolari di bar e ristoranti a programmare le aperture del fine settimana con le spese per le forniture? Il Ricorso? Solo propaganda”


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“Oggi, in audizione nella commissione sanità del Consiglio regionale, l’assessore ha dato un’ulteriore conferma sul perché siamo passati dalla zona gialla a quella arancione. Ha spiegato che il governo nazionale ha assunto la decisione dopo aver preso in considerazione i dati inviati dalla Regione il 19 gennaio, che erano da zona arancione. Ha detto che l’attivazione dei posti di terapia intensiva a Sassari è avvenuta in ritardo. Ha sottolineato che il ministro della sanità non ha potuto fare nessuna deroga per la Sardegna, perché la legge non le consente”. Così Massimo Zedda, consigliere regionale dei Progressisti, attacca il presidente della Regione Christian Solinas.

“Su queste basi, anche solo parlare di “ricorsi in tutte le sedi” è solo propaganda. Il presidente della Regione faccia di tutto per migliorare la situazione reale della Sardegna e smetta di continuare ad attaccarsi a finti ricorsi: con quanto ha comunicato il suo assessore in commissione, è chiaro a tutti che siamo di fronte all’ennesimo annuncio senza possibilità di riuscita.

Piuttosto il presidente dovrebbe spiegare perché se mercoledì era già evidente il declassamento della Sardegna a fronte dei dati del giorno prima, si sia continuato a dire che tutto era a posto inducendo quindi i titolari di bar e ristoranti a programmare le aperture del fine settimana con le spese per le forniture.

L’obiettivo di tutti deve essere quello di uscire quanto prima dalla zona arancione, rientrare in quella gialla e poter raggiungere presto quella bianca permettendo così al tessuto economico-produttivo, alle lavoratrici e ai lavoratori di riprendere le proprie attività.

Per farlo serve tutta la chiarezza che sino ad ora non c’è stata. Tra i dati sbagliati inviati dalla Regione al Governo nazionale potrebbero esserci anche quelli relativi al numero di positivi nei Comuni dell’Isola. I sindaci lo dicono da tempo, le comunicazioni dell’Ats sono incomplete e spesso confuse. Di sicuro tardive rispetto alle notizie sui contagiati o sui guariti che loro, nelle proprie comunità, ricevono direttamente dalle cittadine e dai cittadini.

 


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