Il cuore d’oro della Sardegna per l’Ucraina: “Ora aiutiamo le famiglie che hanno accolto i profughi”

Acli: “L’impatto emotivo della guerra ha fatto sì che sino ad oggi ci sia stata una straordinaria risposta solidale da parte dei sardi, purtroppo però, complici i ritardi dei finanziamenti da parte del governo, le famiglie che ospitano dei rifugiati stanno avendo difficoltà. Serve quindi un ulteriore sforzo da parte di tutti noi”


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Era stata avviata sin dai primi giorni del conflitto. E subito la raccolta di beni di prima necessità, farmaci e alimenti è decollata grazie alla generosità delle famiglie sarde. Con il perdurare della situazione di crisi però si rende necessario proseguire nelle azioni di solidarietà. Per questo rimangono attivi in diversi comuni del Sud Sardegna i centri di raccolta Acli di farmaci e generi alimentari a lunga scadenza. Per maggiori informazioni sul materiale accettato dai volontari è possibile contattare direttamente i circoli e le associazioni ai numeri indicati di seguito. Per ragioni organizzative si richiede di fissare un appuntamento per la consegna.

Ecco l’elenco dei nostri punti di raccolta con orari e contatti:

 

Associazione culturale Pauly Via Del Redentore 216 – Monserrato 10.00-12.30/17.00-19.00, solo su appuntamento 3200636309

Acli Cortoghiana Via Ottorino Bressan 122, angolo via Sorba 2, Cortoghiana, 09.00-12.00/16.00-18.00 078160647

Acli Elmas Via Admunsen 12, Elmas, 09.30-13.30/15.30-19.30, 0704512832, Acli Gesico, Via Umberto I 12b, Gesico, 09.30-13.00/16.00-18.00, 3923550583

Acli Sardegna, Sede regionale, Via Roma 173, Cagliari – II piano, Lun e ven 9.00/13.30 – mart, merc, ven 9.00/17.30, 0708006302; 3371104992

Acli Decimomannu, Via Aldo Moro 2 ex Enaip, Decimomannu, Lunedì 16.00-19.00/ giovedì 9.00 – 12.30,

348 3822827

Bene Comune AclIglesias, Via Crocifisso 90 – Iglesias, lunedì e venerdì 9.00/12.00, 3403832215

Accanto alla raccolta di generi alimentari, le Acli hanno attivato anche la possibilità di prendere parte all’accoglienza in maniera indiretta. Coloro che vogliono contribuire ma non hanno la possibilità di ospitare in casa propria, possono, con il tramite delle Acli, supportare le famiglie già impegnate direttamente nel dare rifugio a chi scappa dalla guerra. «Se per ciascuna famiglia ospitante ce ne fossero due o tre di supporto, il peso da sostenere sarebbe minore – spiega il presidente delle Acli della provincia di Cagliari Giacomo Carta –. L’impatto emotivo della guerra ha fatto sì che sino ad oggi ci sia stata una straordinaria risposta solidale da parte dei sardi, purtroppo però, complici i ritardi dei finanziamenti da parte del governo, le famiglie che ospitano dei rifugiati stanno avendo difficoltà. Serve quindi un ulteriore sforzo da parte di tutti noi. I punti di raccolta sono sempre attivi e c’è anche la possibilità di “Prendere parte all’accoglienza”: abbiamo interlocuzioni quotidiane con le famiglie ospitanti e siamo in grado fare da tramite con chi vuole dare una mano ma non può ospitare».

LE ATTIVITA’ PER I RIFUGIATI. Intanto, grazie all’impegno di Crei Acli e di Acli Cagliari e della Sardegna, stanno andando avanti anche le attività di supporto dirette principalmente a coloro che scappano dalla guerra in Ucraina: grazie a un’equipe di docenti, mediatori interculturali, interpreti madrelingua, psicologi, psicoterapeuti, counselor, animatori e volontari sono stati attivati corsi di italiano di base, supporto scolastico e di traduzione, mentre una squadra di psicoterapeuti e counselor sta offrendo supporto psicologico post traumatico. Inoltre, gli operatori del CAF e Patronato sono disponibili per l’assistenza fiscale e previdenziale.

Per richiedere maggiori informazioni è possibile inviare una mail all’indirizzo di posta elettronica [email protected] oppure contattare telefonicamente le Acli allo 07043039.


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